Atletica

La vera assurdità di Ye Shiwen

Stefano Olivari 31/07/2012

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Se il doping nel calcio non esiste, allora per il momento non esiste nemmeno per Ye Shiwen. Nel senso che un atleta è dopato solo quando viene trovato positivo ad un controllo antidoping, per dirla con il dottor Ferrari. Il resto è sospetto degli sconfitti, quindi che la sedicenne cinese abbia vinto l’oro olimpico nei 400 misti nuotando i 50 metri finali (quindi la seconda delle vasche a stile libero) 17 centesimi più veloce di Ryan Lochte nella corrispondente gara maschile, è una cosa mostruosa ma non più di tanti record imbattibili che ammorbano l’atletica e lo stesso nuoto anche al netto del discorso costume (comunque Ye Shiwen è la prima donna da record da quando c’è stato il ritorno all’antico, nel 2010). La cosa che troviamo veramente interessante è che non siamo più in presenza di una prestazione femminile che superi quelle degli uomini di seconda fascia (il 10”49 di Florence Griffith nei 100 metri piani può rendere l’idea), ma di un crono competitivo con quello di un supercampione come Lochte. Incredibile poi il paragone con la stessa vasca nuotata da Phelps, quasi un secondo più lento della ragazza. Anche se l’astuto titolista poi dovrebbe anche evidenziare che i 400 misti della cinese sono ancora di più di 23 secondi più lenti di quelli dell’americano. Bisogna aggiungere che Ye Shiwen non è una meteora, ma una che da due anni vince ori a livello senior, dai Giochi asiatici a Mondiali della scorsa stagione a Shangai. E non è una che esce dal suo paese due giorni all’anno, ma un’atleta che in passato si è allenata di frequente in Australia con allenatori australiani. Quando verrà trovata dopata si potrà dire che è dopata. Per il momento, ci verrebbe da dire ‘sul campo’, ha ragione lei. A margine, ma nemmeno troppo, c’è l’equivoco di fondo degli sport di prestazione. Anche in assenza di doping e di altre distorsioni, le donne migliori per emergere devono avere caratteristiche e parametri fisici maschili. Da maschi di serie B, come è evidente. Insomma, non esiste una via femminile al nuoto, mentre esiste una via femminile alla pallavolo o al tennis.

Stefano Olivari, 31 luglio 2012

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