La tranquillità di Sean Thornton

8 Luglio 2013 di Paolo Morati

Un uomo tranquillo - John Wayne

L’altra sera siamo capitati per caso su un canale che trasmetteva un film di John Ford: Un uomo tranquillo. Erano parecchi anni che non lo vedevamo e, nonostante la pessima condizione della pellicola, siamo inevitabilmente rimasti davanti al televisore per gustarci la storia (ispirata a un racconto breve di Maurice Walsh) dell’ex pugile che dagli Stati Uniti torna al paese di origine in Irlanda, Innisfree (che nella realtà non esiste, molte scene furono girate in County Mayo), e si innamora. Ormai vecchio di 61 anni, e considerato una sorta di istituzione nazionale con anche qualche tocco di gaelico, Un uomo tranquillo è il classico esempio di commedia capace di mettere d’accordo tutti nel raccontare usi, costumi e indole di un ambiente e dei suoi abitanti il cui ritrovo sociale è in questo particolare caso il pub, dove bere, cantare e magari tirarsi due pugni.

Grazie anche ai personaggi caratterizzati in modo straordinario, a cominciare da Sean Thornton (John Wayne) e Mary Kate Danaher (Maureen O’Hara), il film regala ancora oggi momenti di grande coinvolgimento emotivo e ironia. Incredibile anche il vecchio allibratore Michelino Flynn (Barry Fitzgerald), sempre alticcio e pronto per una pinta di birra (tanto che il cavallo del suo calesse si ferma automaticamente davanti all’ingresso del pub) e naturalmente il leggendario Will Danaher (Victor McLaglen) – possidente fratello di Mary Kate, burbero e attaccabrighe – nostro personaggio preferito fin da bambini.
E poi i due preti, cattolico e protestante, la vedova Tillane, le regole del marchese di Queensberry (sulle quali si potrebbe scrivere un post dedicato) evocate nella scazzottata finale, e il sacco a pelo che desta tanta curiosità tra i locali, fino al confronto tra i costumi americani e quelli irlandesi dell’epoca (il film è ambientato negli anni ’20), sono innumerevoli gli spunti che fanno di quest’opera una vera goduria cinematografica. Girata in Technicolor e premiata con due Oscar su sette nomination ottenute.

Tornando ai protagonisti, Maureen O’Hara compirà novantatré anni il prossimo 17 agosto. Grazie al contatto con il suo sito ufficiale siamo quindi riusciti a sapere di un documentario (Dreaming The Quiet Man) che include anche una sua recente intervista in cui racconta alcuni aneddoti sul film. Film che tra le altre cose aveva tra i crediti anche un responsabile censura (fu eliminata una scena in cui padre Lonergan contratta con Flynn per delle scommesse) e un consulente IRA (Irish Republican Army). Splendidi in generale gli scenari e i colori così come ce li ricordiamo, in attesa che in Italia ne venga distribuita una versione in alta definizione e propriamente restaurata.

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