FIFA+, la televisione del calcio

12 Aprile 2022 di Stefano Olivari

Perché non abbiamo 15 anni oggi? Non è giusto. Ce lo siamo detti da soli guardando FIFA+, la nuova televisione della FIFA appena lanciata, saltando bulimicamente da un Mondiale all’altro per controllare cosa c’è e cosa non c’è. FIFA+ altro non è che una piattaforma gratuita, a cui si accede dal sito della FIFA ma anche direttamente (link per FIFA+), con tutte le partite di cui la FIFA detiene i diritti, quindi come minimo quelle delle sue competizioni, ed anche in futuro quelle di diversi campionati, oltre a contenuti di altro tipo, come il docufilm dedicato a Ronaldinho, The Happiest Man in the World.

Ovviamente la prima cosa che abbiamo controllato è la presenza di Italia-Brasile 1982 completa: c’è, così come ci sono tutta Italia-Inghilterra 2014 (pensiamo di fare cosa gradita mettendo il link del gol di Balotelli, a tutt’oggi l’ultimo azzurro in un Mondiale) e tante altre partite dei tornei FIFA. È presumibile che poco a poco tutto venga completato, arrivando almeno fino al 1954, cioè al primo Mondiale con riprese paragonabili a quelle moderne.

Non solo archivio, perché nei progetti di Infantino, sempre che resista alla denunce di Platini, c’è quello di puntare tanto sulle partite live, delle nazionali ma anche dei campionati, arrivando a 40.000 partite l’anno (di cui purtroppo 11.000 femminili). Quando parla di ‘democratizzazione del calcio’ è evidente il presidente della FIFA manda un messaggio alla UEFA e alla sua SuperChampions che partirà nel 2024 e non sarà troppo diversa dalla Superlega abortita l’anno scorso. Siccome uno vale uno, soprattutto quando si vota, nella programmazione abbiamo visto uno speciale su Modric ma anche sul capitano di Vanuatu.

È evidente che FIFA+ non danneggerà mai i diritti televisivi veri della FIFA, che poi si riducono alle dirette delle partite del Mondiale, e che non potrà entrare in competizione con le televisioni e le piattaforme che vivono di Champions, Premier League, Serie A, eccetera, ma di sicuro darà molto fastidio a tanti. Anche perché al momento è in cinque lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo e portioghese), ma altre se ne aggiungeranno presto. 

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