L’eredità di Letta e Draghi

La proposta di Enrico Letta sull'imposta di successione ha trovato l'antipatia di Draghi ma anche quella di italiani con eredità un po' diverse da 5 milioni di euro...

24 Maggio 2021 di Stefano Olivari

Letta o Draghi? L’imposta di successione sta facendo discutere da diversi giorni, da quando il segretario del PD ha lanciato la proposta di un suo aumento fino al 20% per creare un fondo che distribuisca 10.000 euro a chi compie 18 anni, in modo che abbia un piccolo capitale che gli consenta di creare qualcosa. Proposta accolta con freddezza, per non dire respinta, da Draghi che in questo momento dell’economia non vuole lanciare messaggi di aumento delle tasse.

Forse non tutti sanno che in Italia dopo vari cambiamenti l’imposta di successione per coniuge, figli e parenti in linea retta è del 4% di quanto ereditato, con una franchigia di un milione di euro a persona. Traduzione: se gli eredi di un patrimonio totale di 1.999.000 sono due e ad ognuno di loro spetta esattamente la metà, insomma i classici due figli di madre vedova, nessuno di loro pagherà imposta di successione. Nel caso si ereditasse più di un milione a testa allora ecco scattare il 4% sulla parte oltre il milione.

La proposta di Letta e del PD non tocca la franchigia di un milione e nemmeno il 4% oltre il milione, però mette un limite a 5 milioni, oltre cui scatta (scatterebbe, vista la reazione di Draghi) l’aliquota del 20%. In sostanza i pochi super-ricchi che ereditano dovrebbero con il loro 20% riuscire a finanziare la dote per diciottenni senza che a noi piccolo borghesi venga titolo qualcosa in più del solito. Perché allora la proposta ha generato tanta antipatia anche all’interno dello stesso PD?

Al di là dei beneficiari, che non sarebbero tutti i diciottenni ma circa la metà e comunque con scelta fatta in base all’ISEE (quindi figli di poveri veri e poveri finti),  e dei danneggiati, che avrebbero una cilindrata e un esercito di consulenti tali da far sparire con facilità quasi tutto, perché l’imposta di successione è più impopolare di tasse e imposte che ci toccano da vicino e con cadenza annuale?

Nostra risposta 1: stiamo parlando di redditi e patrimoni teoricamente già tassati, quando il morto era in vita. Perché gli eredi, dovrebbero pagare il 20, il 4 o anche solo l’1% di tasse su una ricchezza già tassata? Nostra risposta 2, decisamente più cattiva: l’eredità, a qualsiasi livello sociale, è la più grande entrata nella vita della maggior parte delle persone e in molti fanno progetti contando sulla morte della nonna o del papà. Ci sta che la discussione tocchi corde profonde e del resto la maggior parte delle liti tra fratelli avviene per questo motivo.

Personalmente siamo convinti che sia troppo alta la quota di legittima, nei casi più comuni: ogni persona dovrebbe essere libera di destinare a chi vuole tutto il proprio patrimonio, se regolarmente detenuto e già tassato. Un gattile, un partito politico, una squadra di calcio: perché deve per forza spettare qualcosa ai figli, dopo averli mantenuti per 25 anni, o ad altri (si può arrivare anche al sesto grado…) che pur avendo qualche goccia di sangue in comune possono essere perfetti sconosciuti?

 

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