La squadra di basket più forte
26 Settembre 2024
di Stefano Olivari
Quale è la squadra di basket italiana più forte di tutti i tempi? Non c’è discussione, quindi nemmeno proponiamo un sondaggio: quella squadra è la Pallacanestro Varese targata soprattutto Ignis, ma anche Mobilgirgi e Emerson, che dal 1968 al 1980 vinse 7 scudetti, una Coppa delle Coppe, vari trofei minori e soprattutto arrivò 10 volte consecutive alla finale di Coppa dei Campioni, vincendola in 5 occasioni. L’era di Dino Meneghin, anima varesina della squadra (si era trasferito a Varese a 8 anni) insieme a Ossola e Rusconi, la cui cessione nel 1981 all’Olimpia Milano segnò la fine di un’era a Varese e una svolta decisiva nella Milano allenata da Peterson (a proposito, oggi la cerimonia per l’entrata nella Hall of Fame della FIBA).
Questa premessa per dire che il documentario Dino Meneghin – Storia di una leggenda, visto l’altra sera su RaiPlay dopo Gran Canaria-Trento di Eurocup su Sky (fantastico Jordan Ford, autentico Steph Curry dei poveri), è più che guardabile nonostante il tanto già visto e già sentito. Nel lavoro di Samuele Rossi tante le testimonianze di Meneghin stesso, ma noi personalmente abbiamo apprezzato molto quelle di Ossola e del figlio (di Meneghin) Andrea, rarissimo esempio di grande giocatore diventato grande commentatore. Insomma, nei cicli di Varese e Olimpia non c’erano segreti: giocatori forti che stavano insieme per tanti anni, con le grandi sconfitte che davano un valore immenso alle vittorie.
Cosa vogliamo dire, a parte consigliare questi 50 minuti intensi di documentario? Che la pallacanestro italiana di oggi vive ancora di rendita su quegli anni in cui era uno sport di moda e soprattutto presente nei discorsi da bar, cioè l’indicatore della vera popolarità, come è oggi ad esempio con Sinner. Che comunque per essere conosciuto dai tossici del calcio è dovuto diventare numero 1 del mondo mentre Meneghin, va ricordato, venne scelto alla chiamata 182 dagli Atlanta Hawks, che nello stesso draft avevano scelto alla 3 Pete Maravich. Insomma, certe condizioni sportive sono irripetibili (il vincolo, i due stranieri per squadra e a volte soltanto uno, l’Italia come unico sbocco possibile per i più forti scartati da NBA e ABA), ma non è soltanto per questo che, con buona pace del pur immenso Maurizio Mosca, la pallacanestro dei tempi di Meneghin faceva discutere.
stefano@indiscreto.net
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