La Sette, sotto il Fazismo niente
25 Giugno 2001
di Stefano Olivari
Aspettiamo l’autunno per giudicare i programmi della Sette, la nuova televisione nata sulle ceneri della Telemontecarlo cecchigoriana. Siamo nel momento piu’ esaltante per ogni nuova realtà, quello delle dichiarazioni programmatiche. E quelle di ieri sera, al di la’ di un generico ‘siamo diversi’ e di un pizzico di reducismo stile Raitre hanno sinceramente deluso. Se uno strip-tease lo fa Pamela Prati al Bagaglino e’ televisione bassa, se lo fa Sabrina Ferilli sulla Sette e’ televisione alta. Vuoi mettere l’autoironia, le citazioni (i quattro fisicacci con le teste di lupo che la trasportavano cosa rappresentano?), il destrutturare il vecchio modo di fare spettacolo? La verita’ e’ che il Fazismo senza Fabio Fazio e’ un genere indigeribile, per questo i dirigenti della neonata televisione devono augurarsi che il Fazio originale conduca il maggior numero possibile di programmi, senza limitarsi a dare uno ‘stile’ (uno stile che peraltro sta perdendo colpi) a dei già insopportabili imitatori, relitti invecchiati male di Mtv o simili. Quelli che hanno gia’ letto tutto, e che adesso rileggono. Lunga vita a Fazio, e quindi a La Sette.
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