logo

Attualità

La Serie A è finita

Indiscreto 29/05/2020

article-post

La serie A ripartirà il 20 giugno, dopo il via libera dato da Conte e Spadafora, con i 4 recuperi della venticinquesima giornata, ma è come se fosse già finita. Non comprendiamo il trionfalismo di molti addetti ai lavori quando l’unica cosa davvero da cambiare nel protocollo proposto-imposto dal Comitato Tecnico Scientifico, cioè la quarantena di squadra in caso anche di una sola positività, è rimasta immutata.

Se un giocatore risulterà positivo al COVID-19 lui e tutto il resto della squadra dovranno rimanere in quarantena per due settimane. Pur potendosi allenare individualmente non potranno ovviamente disputare partite, che quindi non saranno disputate nemmeno dalle squadre definibili di ‘tutti sani’. È chiaro che c’è il 100% di possibilità che in 12 turni di campionato almeno un calciatore fra quelli delle 20 di A risulterà positivo, e se questa percentuale fosse del 99 forse provvederebbero Cairo e Cellino ad ingaggiare malati per farli sputare addosso ai loro calciatori.

Il sogno quasi dichiarato di tutti tranne che di Lazio e Roma, in lotta per scudetto e per il quarto posto da Champions, sarebbe quello di incassare tutti i soldi di Sky, Dazn e IMG, interrompere la stagione, bypassare il vago ‘Piano B’ (in pratica i playoff e i playout) e riprendere dal 2020-2021 con un calendario non compresso. Di certo per non dare appigli legali alle televisioni vogliono che a stoppare la stagione sia il governo, un po’ come quando un allenatore non si dimette ma fa di tutto per farsi cacciare.

Chiaramente tutti questi furbacchioni possono essere beffati da un ammorbidimento o da una auspicabile cancellazione della quarantena di squadra da qui al 20 giugno, con il positivo COVID-19 trattato come un qualsiasi infortunato. E se un calciatore avesse il colera, la peste, la lebbra? In generale con capiamo la sufficienza con cui molti addetti ai lavori, e anche alcuni giornalisti, trattano l’argomento: se il vostro prodotto non esiste che che cosa venderete, di che cosa parlerete? Vi dedicherete agli eSports, che molti club stanno davvero cavalcando? Risponderete finalmente di sì alle proposte del New York Times? Certo esistono cose più serie del calcio, ma questo vale sempre: ogni anno nel mondo muoiono 770.000 persone per l’HIV e non è mai stata messa in discussione nemmeno la Serie C keniana.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    IT Wallet: innovazione o cagata?

    Cos’è l’IT Wallet? Era dai tempi dell’App Immuni, che tanti danni ha portato anche a Indiscreto (una lunga storia, ce la teniamo per un post a parte), che non sentivamo e leggevamo un simile entusiasmo mediatico a reti unificate per una app, in questo caso la app IO, apparentemente come mille altre, che consente di […]

  • preview

    Le zone più pericolose di Milano

    I recenti fatti in zona Corvetto a Milano hanno generato reazioni di destra e di sinistra,. come era prevedibile, ma non ancora quella davvero scomoda per destra e sinistra: gli immigrati, di prima, seconda o terza generazione, non sono tutti uguali. Ci sono culture affini a quella italiana, o in senso lato occidentale, e altre […]

  • preview

    Maurizio Mosca batte Stash

    Maurizio Mosca meglio di Stash. Impossibile per la nostra mente malata non pensare alle famose 400.000 lire di coca comprata in piazza Aspromonte (accusa infamante e infondata lanciata da un telespettatore al telefono) quando abbiamo letto del cantante dei The Kolors derubato in Corso di Porta Romana di uno zainetto contenente quattro orologi preziosi. Cosa […]

  • preview

    Scuole paritarie

    La proposta di Fratelli d’Italia di un contributo di 1500 euro per le famiglia con figli iscritti a scuole paritarie è di quelle divisive al massimo e non soltanto per motivi finanziari: fra l’altro con 1.500 euro si pagano 2, al massimo 3 mesi di iscrizione a una scuola elementare paritaria, nemmeno delle migliori (lasciamo […]

  • preview

    I nemici di Israele

    La caccia all’ebreo, prima ancora che all’israeliano, per le strade di Amsterdam dopo Ajax-Maccabi Tel Aviv di Europa League, e quella che non ci sarà domani a Parigi dopo Francia-Israele di Nations League perché a israeliani e a ebrei anche francesi è stata sconsigliata la presenza allo Stade de France, sono un pretesto calcistico per […]

  • preview

    Morning in America

    Donald Trump è di nuovo presidente degli Stati Uniti, dopo 4 anni in cui molti lo hanno dato politicamente morto o nella migliore delle ipotesi carcerato. Trump ha battuto Kamala Harris a dispetto del 90% dei giornalisti europei che in queste ore sembrano in lutto e stanno rivalutando i giornalisti-tifosi delle trasmissioni calcistiche. Essendo Trump […]

  • preview

    Il fondoschiena ideale

    Come deve essere il fondoschiena ideale? Alto e piccolo o tondo e burroso? Se ne può, anzi poteva, almeno discutere. La domanda è di un Maurizio Mosca d’annata, padre del Di qua o di là che tanto amiamo, in una vecchia trasmissione di Telenova, televisione cattolica. Una domanda però molto laica, inimmaginabile nella televisione di […]

  • preview

    Martiri di Gorla o palestinesi

    Martiri di Gorla o palestinesi? Pur essendo noi sempre e comunque dalla parte di Israele una riflessione sul confronto fra uno degli episodi più tragici della Seconda Guerra Mondiale e i bombardamenti a Gaza e altrove si può fare. Un parallelo spericolato, storico ma anche di attualità visto che qualche giorno fa quando Mattarella ha […]

  • preview

    Barista cinese o ladro italiano

    Barista cinese o ladro italiano? Prima ancora di conoscere bene i fatti per chi scatta il giustificazionismo? Per non dire il tifo… Da giorni eravamo alla ricerca di un sondaggio trasversale rispetto a destra e sinistra, finalmente lo abbiamo trovato. Il punto di partenza quanto avvenuto poche ore fa a Milano, con un uomo che […]

  • preview

    Donne mature o donne giovani

    Donne mature o donne giovani? Il tema lanciato da Stanislav Lobotka in un’intervista televisiva è molto interessante, per noi senz’altro più della sua posizione in campo (“Lobotka più altri dieci” ha detto Adani anche se Lobotka non è nato a Rosario) nel Napoli e nella nazionale slovacca. In sostanza Lobotka ha detto che si sente […]