La scoperta di Eloi e Pita

24 Giugno 2021 di Stefano Olivari

Mettendo in ordine, cioè buttando via che non solo secondo Marie Kondo è il modo migliore per mettere in ordine, una marea di vecchi biglietti ci sono capitati in mano quelli del Mundialito 1981, che molti chiamavano anche Supercoppa. Insomma il torneo che Berlusconi organizzò a San Siro fra ex vincitrici dell’Intercontinentale: il Milan cinque anni prima che diventasse suo, l’Inter che avrebbe potuto diventare sua l’anno seguente, il Feyenoord, il Penarol e il Santos. Lo scopo del tutto era ovviamente quello di avere partite da trasmettere su Canale 5.

3.500 lire il prezzo per le gradinate (il secondo anello, che non aveva posti numerati) per una grande serata, quella del 23 giugno 1981, in cui insieme ad altri adolescenti locali ci sparammo alle 19 Feyenoord-Penarol e alle 21 Milan-Santos. I rossoneri non avevano più Cruijff (sì, Cruijff), che nella mezza partita contro il Feyenoord era sembrato impresentabile e che comunque aveva già lasciato l’Italia, ed il motivo di interesse era il debutto del neo-acquisto Adelio Moro, preso dall’Ascoli ma con un passato interista che avevamo solo sfiorato.

Il caldo allucinante non impedì di apprezzare la buona partita del Feyenoord, rinforzato da leggende come Ruud Krol che già da un anno giocava a Napoli e da Arie Haan in prestito dall’Anderlecht. Giocò discretamente anche il Milan, che andò in vantaggio con Battistini, su assist di Novellino, ma la serata fu illuminata da Eloi, che pareggiò di testa e poi segnò il 2-1 con un’autentica magia di cui purtroppo non abbiamo trovato il video. Dribbling ci pare a Tassotti e Baresi e finta di tiro, seguita da un pallonetto che all’epoca definimmo ‘brasiliano’ e che superò l’incolpevole Piotti. Nel Santos allenato da Sergio Clerici, proprio il Gringo, oltre al futuro genoano ci colpì tantissimo anche Pita, summa ideologica di quello che doveva e dovrebbe essere un 10. Poi il biglietto abbiamo deciso di non buttarlo via.

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