La Juventus rinviata da De Laurentiis

12 Gennaio 2021 di Indiscreto

Juventus-Napoli, per la Supercoppa Italiana, si giocherà mercoledì 20 gennaio a Reggio Emilia. Non una gran notizia se il presidente della Lega De Siervo, commentando l’ipotesi del rinvio che secondo Repubblica sarebbe stato chiesto da De Laurentiis, non avesse confermato lo scenario definendo ‘provocazione’ quella del presidente del Napoli. Mossa inspiegabile almeno quanto quella di non voler giocare con la Juventus lo scorso 4 ottobre in campionato senza i fondamentali Zielinski ed Elmas, al di là delle tante cose scritte (anche da noi) su ASL e giustizia sportiva. La domanda è una sola: perché il Napoli non vuole giocare con la Juventus?

La rappresentazione macchiettistica di De Laurentiis stronchiamola sul nascere: l’uomo non è uno sprovveduto, è entrato nel calcio sapendo pochissimo di calcio ma come dirigente ha fatto meglio di tanti maneggioni che te la spiegano sempre, arrivando a costruire una squadra quasi da scudetto, andando raramente in rosso con il mercato e comunque con un monte ingaggi che è il quarto della Serie A. Quindi la domanda va riformulata: quale messaggio vuole lanciare evitando il confronto in campo con una Juventus che in questa stagione è comunque alla portata di tanti e a maggior ragione del Napoli?

Detto che il Covid non c’entra, vista la situazione della Campania, e non c’entra nemmeno il fatto di non giocare in Arabia con relativi ingaggi (si sapeva da mesi), così come in ogni caso andrebbero dati per dispersi Milik e Osimhen, la lettura della situazione, almeno la nostra lettura, è politica. De Laurentiis a torto o a ragione si è convinto che non vogliano (chi?) far vincere lo scudetto al Napoli, anche se la sua convinzione è nata nella stagione più sbagliata: con la Juventus che si è presa un giro di riposo scommettendo sulla maestritudine di Pirlo e con la squadra di Gattuso che gioca da schifo, anche se i suoi commentatori ex colleghi a colpi di ‘Rino uomo vero e schietto’ non lo fanno notare. E così la butta in caciara, in quanto vittima dei poteri forti nessuno gli potrà rimproverare un quarto posto.

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