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Mon amour

La generazione dei migliori

Stefano Olivari 22/04/2008

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Qualche mese fa avevamo lasciato la Francia di Platini, Giresse e Rocheteau vittoriosa nel girone D della seconda fase dei Mondiali 1982, davanti ad Austria ed Irlanda del Nord. I Bleus, dopo una prima fase abbastanza deludente, avevano incantato nelle ultime due partite guadagnandosi l’appellativo di “Brasile d’Europa” e qualificandosi per la semifinale della Coppa, dove avrebbero affrontato la Germania Ovest in quella che personalmente riteniamo la partita più bella della storia. Prima di iniziare a parlare di questo incontro leggendario, riteniamo però doveroso dedicare una puntata di Mon Amour ad una sintesi di come la Germania Ovest fosse arrivata alla semifinale, lasciando momentaneamente in secondo piano la Francia ed i giocatori francesi.
Torniamo indietro fino al giugno 1980 quando la Germania Ovest, guidata da Karl-Heinz Rummenigge, trionfa nell’Europeo disputato in Italia battendo in finale il Belgio di Pfaff e Ceulemans. Nel girone a 4 squadre di Euro 80 la Germania dapprima ha la meglio sulla Cecoslovacchia all’Olimpico con gol di Rummenigge, poi al San Paolo una tripletta di Klaus Allofs, mezzala sinistra del Fortuna Dusseldorf, demolisce l’Olanda vicecampione del mondo (partita storica perchè segna l’esordio di Lothar Matthaus in nazionale, prima di 150 presenze con la maglia della Mannschaft), infine un pareggio a reti inviolate con la Grecia garantisce l’approdo alla finale di Roma. A Roma è una doppietta di Horst Hrubesch, Das Kopfball-Ungeheuer (la Bestia dei colpi di testa) a regalare alla Germania Ovest il titolo Europeo.
Quella squadra schiera in porta il fortissimo Harald “Toni” Schumacher del FC Koln, difensori centrali sono Bernard Dietz del Duisburg e Karl-Heinz Forster del Vfb Stuttgart (sicuramente uno dei primi tre stopper degli anni 80), sulle fasce giocano Manfred Kaltz dell’Hamburger SV, fantastico crossatore e rigorista della squadra (detiene il record di rigori realizzati in Bundesliga con 53) e Hans-Peter Briegel del Kaiserslautern, ex-decathleta dalla forza fisica impressionante. Sin dai tempi di Beckenbauer la Germania ha sempre giocato con un libero di grande classe che, in fase offensiva, andava ad occupare il ruolo di regista davanti alla difesa (Augenthaler nel ’90, Sammer nel ’96, Matthaus nel ’98); nei primi anni ’80 questo ruolo era coperto da Ulrich Stielike, ex-colonna del Borussia Monchengladbach che quando perse la Coppa dei Campioni 1977 contro il Liverpool decise di emigrare al Real Madrid (scelta questa che gli costò la partecipazione al Mondiale 1978, poichè la DFB aveva deciso di escludere dalle convocazioni tutti i giocatori che non militassero in Bundesliga).
A centrocampo la stella è il ventenne gioiellino del Colonia Bernd Schuster, eletto miglior giocatore del torneo ed in procinto di fuggire al Barcelona (http://www.settimanasportiva.it/index/it/news.show/articolo.html?sku=901), con lui gioca il giovane fantastista del Vfb Stuttgart Hansi Muller, che quell’anno vincerà il Bravo del Guerino. In attacco, insieme ad Allofs e Hrubesch, il fuoriclasse della squadra è Karl-Heinz Rummenigge del Bayern Monaco, attaccante dotato di classe immensa, dribbling e fiuto del gol oltre che una mentalità vincente, una grinta ed una forza fisica tipicamente tedesche; per raccontare di Rummenigge, idolo della nostra infanzia (insieme a Zico) bisognerebbe creare una rubrica apposta, sintetizzando banalmente ricordiamo che vinse due Palloni d’oro consecutivi (1980 e 1981) impresa riuscita solamente a Cruijff, Platini (che ne vinse 3), Keegan e Van Basten.
Più in generale mai come tra il 1980 e il 1982 la Bundesliga è stata il campionato più importante del mondo come livello di squadre e giocatori. Prendiamo la Coppa Uefa 1979-80, manifestazione che allora era un ottimo indice del valore di un movimento calcistico: vi partecipavano 4 squadre per paese, per i paesi leader, e la Germania Ovest riuscì nell’impresa di portarne 5 ai quarti di finale (Eintracht, Bayern, Koln, Kaiserslautern ed il Borussia Monchengladbach iscritto come detentore del trofeo), ed incredibilmente 4 in semifinale (fuori il Kaiserslautern col Bayern), evento mai più verificatosi nel corso della storia.

Carlo Maerna
carloblacksun@hotmail.com

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