La Francia contro Alcaraz

5 Novembre 2021 di Stefano Olivari

Ieri sera abbiamo seguito ogni quindici della partita fra Carlos Alcaraz e Hugo Gaston, ottavi di finale del torneo di Parigi Bercy: due tennisti di cilindrata e potenziale molto diversi, ma entrambi con quel qualcosa che ti tiene sempre attaccato alle loro partite. Non ci hanno deluso, perché la vittoria 6-4 7-5 del francese e soprattutto il crollo nervoso dello spagnolo nel secondo set, che conduceva 5-0, ci rimarranno nella memoria al pari di un pubblico francese in delirio come nella Coppa Davis di una volta, prima della cura Piqué.

Se il pubblico del calcio è spesso accusato di essere becero, quello del tennis è di solito composto da morti ed è per questo che quando si scuote fa notizia, al di là dei pochi tornei in cui dà sempre segni di vita (gli US Open su tutti). Nel pazzesco secondo set, con Alcaraz che ha perso 26 degli ultimi 29 punti, ci sono stati momenti di autentica follia, con diecimila persone a cantare la Marsigliese come nemmeno prima del rigore parato da Stallone in Fuga per la vittoria e l’esultanza davvero calcistica agli errori non forzati del diciottenne spagnolo che migliora di partita in partita ed era reduce dal successo su Sinner.

Veniamo al punto: a molti appassionati di tennis, che magari in uno stadio di calcio urlano ‘Devi morire’ agli infortunati o ‘Merda’ al rinvio del portiere avversario, questo atteggiamento del pubblico francese non è piaciuto. E gli stessi giocatori, non soltanto Alcaraz, sono in gran parte impreparati a gestire l’ostilità del pubblico. Magari il tifo contro del pubblico sì, come di solito avveniva agli avversari di Federer, ma l’ostilità da trasferta argentina di Coppa Davis proprio no.

Visto che non stiamo parlando di lanci di oggetti e nemmeno di insulti, ma solo di atteggiamento, secondo noi questa forma mentale è un limite, una fissazione da gentleman della mutua, perché nega la realtà della vita ed anche l’essenza stessa del tennis moderno, sport di durezza incredibile dove il tuo bene coincide al 100% con il male per l’avversario, e viceversa. Un discorso ampio ed anche extratennis, visto che sempre meno ragazzi sopportano rifiuti, critiche e fallimenti. Comunque una sconfitta che ad Alcaraz, uno con il fuoco dentro, farà meglio di 50 vittorie davanti a gente che beve o si sventaglia.

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