Svegliarino
La famosa minoranza
Stefano Olivari 10/09/2008
Una minoranza violenta, che nulla ha da spartire con la maggioranza pacifica dei tifosi. Questa litania sul napoletano buono è un luogo comune fondato per le partite in casa, qualsiasi frequentatore di stadi (non solo del San Paolo) lo può confermare, ma clamorosamente falso quando si parla di gruppi in trasferta per motivi calcistici. Quale adulto può impegnare una giornata, e spesso anche parte di un’altra per il ritorno, per andare a seguire una partita a mille chilometri di distanza? Uno che non ha niente da fare, nella migliore delle ipotesi, e che verosimilmente vive di espedienti. Ma nella peggiore? Per dare una dimensione oggettiva al concetto il ministero dell’Interno (quindi Maroni) ha diffuso i dati sui precedenti penali dei 3096 tifosi del Napoli che hanno acquistato il biglietto per la partita con la Roma (non parliamo nemmeno di chi il biglietto non l’aveva, cioé il peggio del peggio): molti vantano segnalazioni per più reati, il che visto quello che combinano per strade e stazioni non rappresenta una sorpresa. 5 per associazione a delinquere di stampo mafioso, 18 per associazione a delinquere, 260 per reati inerenti agli stupefacenti, 419 per reati contro il patrimonio, 218 per reati contro la persona e la pubblica amministrazione, 70 per esplosivi e armi, 71 per reati inerenti all’ordine e sicurezza pubblica, 74 per falso e 210 per reati minori. Sono stati poi identificati 206 tifosi trovati in compagnia di persone segnalate alla banca dati interforze per il reato di associazione mafiosa. Al netto delle duplicazioni si può quindi dire che uno su tre fosse e purtroppo sia un delinquente di professione, a prescindere da Lavezzi ed Hamsik. Le agenzie sono invase da dichiarazioni in avvocatese, spesso nemmeno da parte di avvocati, che attaccandosi a questo o quel cavillo vorrebbero rimandare questa gente in giro per l’Italia razzista che fa pagare a Napoli le colpe di tutti. L’equazione tifoso in trasferta uguale delinquente è falsa, ci sono migliaia di club di tutte le squadre che vogliono solo seguire la squadra, ma non si può più dire che la feccia sia una minoranza.
Stefano Olivari
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