Calcio

La faccia di Eriksen

Indiscreto 13/11/2020

article-post

Christian Eriksen si sente sottovalutato da Conte e medita di lasciare l’Inter. Il suo scollamento dalla realtà gli ha fatto dire, nel ritiro della nazionale danese, cose del tipo ‘La gente mi vuole in campo’. Ma se la gente non fosse stata abolita è probabile che a San Siro sarebbe stato fischiato come altri più forti di lui, quindi forse le porte chiuse hanno lavorato a suo favore. La cronaca dice che in questa stagione Eriksen con l’Inter di Conte su 10 partite ne ha giocate 4 come titolare (fra il male e il malissimo), 3 come subentrante senza incidere in quei pochi minuti e in altre 3 è rimasto in panchina.

Ma ovviamente non volevamo parlare di calcio giocato, non è nella filosofia di Indiscreto, bensì di una nostra fissazione che applichiamo anche allo sport: la faccia. Il flash ci è venuto dal più volte citato All or Nothing sul Tottenham dell’anno scorso, visto su Amazon Prime Video. La puntata sull’addio di Eriksen è molto interessante: lui da ben prima dell’arrivo di Mourinho ha deciso di andare via, pur non avendo offerte di altissimo livello, nonostante Levy sia disposto (a parole) a pareggiare qualsiasi offerta e nonostante anche Mourinho con mezza rosa infortunata gli mandi messaggi di pace (in condizioni normali uno come Eriksen non lo vorrebbe nemmeno per fare numero in allenamento, come del resto Conte).

A colpire è la faccia di Eriksen, che pare del tutto disinteressato alla situazione della squadra (e non sarebbe il primo nella storia del calcio), ai problemi dei compagni ma addirittura anche ai suoi personali, come se un anno di inattività o di poche partite giocate per dispetto, a 28 anni, fosse una bella referenza. Quando ormai il Tottenham è convinto di perderlo a zero sterline a giugno, in gennaio spunta l’Inter, che per il solo cartellino spende significativi ma non esagerati 27 milioni (tutto compreso). Nella peggiore delle ipotesi, che poi è quella che si sta verificando, lo si potrà rivendere anche a un po’ più di quella cifra: ragionamento di Marotta, anche se non di Conte che il sacrificio lo voleva subito per Vidal. In tutto questo l’espressione di Eriksen rimane immutabile: magari ha l’inferno dentro, ma non lo dà a vedere. Un po’ come accadeva con Bargnani, parlando di giocatori di grande talento, lo frega la faccia perché non puoi arrivare ad alto livello, come appunto Eriksen e Bargnani, se non hai dentro supermotivazioni. Però il biglietto da visita di tutti è la faccia.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Il Muro del Calcio 2024-25

    Lo spazio per i vostri e nostri interventi sullo sport più amato dagli italiani, quello dove tutti possono avere il loro quarto d’ora di competenza. O meglio, quasi tutti…

  • preview

    Dirceu per sempre

    Chi era Dirceu? Non riusciamo nemmeno a immaginare una persona che ci faccia una domanda del genere, è uno dei nostri problemi. Però la lettura di Dirceu per sempre, il libro di Enzo Palladini appena uscito per Edizioni in contropiede, ce ne ha fatte sorgere tante altre, di domande. Una su tutte: perché un campione […]

  • preview

    Nuove strategie per l’attacco bianconero: Osimhen, Lookman e una terza via inaspettata

    La Juventus si prepara a una profonda rifondazione del proprio reparto offensivo in vista della stagione 2025-2026. Dopo aver rivoluzionato la rosa dalla porta fino alla trequarti, il direttore tecnico Cristiano Giuntoli si trova ora di fronte alla necessità di ridisegnare anche l’attacco. Le scelte non saranno semplici, anche perché la situazione contrattuale degli attuali […]