La disdetta impossibile di Sky

21 Agosto 2013 di Piersandro Guerrera

Alle volte quando mi capitano certe disavventure penso di essere un po’ sfigato, che tutto accada esclusivamente al sottoscritto. Basta invece poco per rendersi conto che le situazioni che sto per raccontarvi sono la normalità contro cui ogni giorno i consumatori italiani si scontrano per far valere i loro diritti o, comunque, riuscire ad avere un minimo di supporto da quelle aziende che sono sempre brave a riscuotere ma ormai incapaci di offrire servizi di qualità. Anche se nel corso di questo articolo la mia “rabbia di consumatore” potrebbe sembrare rivolta ai telefonisti dei vari call center non ho nulla contro questa categoria di lavoratori, sfruttati e mal pagati, che ogni giorno devono filtrare le richieste di chi telefona per prendere tempo. Non sempre sono autorizzati a passare il supporto di livello superiore e l’unica cosa che possono fare è inoltrare reclami che, comunque, difficilmente verranno presi in considerazione. Nel corso di questo e dei prossimi articoli vi parlerò di quanto accadutomi nel corso degli ultimi mesi con SKY, Fastweb e TIM, in rigoroso ordine cronologico. Potrei anche raccontarvi di ENI, ma è una storia dell’anno scorso. Certe cose preferisco dimenticarle… Ma partiamo con SKY.

Consuetudine dell’abbonato furbo è quella di disdire annualmente l’abbonamento, in modo da ottenere uno sconto per mantenere attivo il servizio di televisione digitale via satellite. Questo sport, che ho imparato dopo anni di pagamento a prezzo pieno dei servizi di Tele+ (prima) e SKY (dopo), si svolge in due tempi: mandi la disdetta via raccomandata a SKY prima della regolare scadenza del contratto, vieni tartassato per 2-3 mesi da telefonisti che ti fanno offerte indecenti dicendoti che gli sconti migliori per adesso non li hanno e all’effettiva scadenza del contratto, quando ormai SKY non funziona più, ricevi una telefonata con “l’offerta che non si può rifiutare”. Chiusa questa doverosa premessa, che fa già capire come sia di per sé indecente il trattamento dei clienti da parte di un’azienda come SKY Italia, che fa gli sconti ai “furbi” e lascia pagare a prezzo pieno tutti gli altri, quest’anno ho inviato a fine gennaio la mia tradizionale (a dire il vero la seconda da quando sono abbonato) raccomandata avendo in scadenza l’abbonamento, secondo quanto mi ricordavo, a fine maggio. In realtà quest’anno, anche a causa della mia condizione lavorativa precaria (disoccupato a partita IVA) avevo proprio necessità di staccare SKY o di averlo comunque a prezzo scontato.

I primi di febbraio vengo contattato da una gentile ragazza che mi chiede perché voglio recedere dal contratto, spiego che mi trovo in una non buona condizione economica (mi giustifico con Sky!) e che il servizio a prezzo pieno non me lo sarei potuto permettere. Mi propone uno sconto del 10% che non accetto e non ricevo più alcuna comunicazione. I primi di giugno, ricordandomi che l’abbonamento era in scadenza a fine maggio, controllo l’area “Fai Da Te” del sito SKY.it scoprendo che il mio abbonamento non scadeva il 30 maggio… ma addirittura il 31 marzo e che questo era stato rinnovato fino al 31 marzo 2014. Chiamo subito il call center al numero verde che mi era stato indicato presso un centro SKY, non al 199 a pagamento, che permette di ottenere lo stesso servizio ma senza pagare 14 centesimi al minuto. La gentile signora che risponde apre un reclamo per disconoscimento dell’offerta, dato che non avevo accettato nulla, e mi dice che sarei stato contattato di lì a pochi giorni. Dopo due settimane di silenzio richiamo e scopro che i pochi giorni per questo genere di reclami in realtà sono 40 lavorativi e che avrei potuto fare un sollecito. Dopo un’altra settimana richiamo per sicurezza e un’altra signora mi dice che ho “ragione” (ma la ragione è dei fessi) e che visti i tempi lunghi mi consigliava di andare in banca e bloccare il pagamento tramite RID del servizio. Non volendo poi passare dalla parte del torto e magari essere tartassato da un’azienda di recupero crediti, attendo 55 giorni prima di ricontattarli scoprendo che la pratica non era ancora stata esaminata e sarei stato contattato a breve. Mi armo di pazienza, invio raccomandata con cronologia dettagliata delle telefonate (che un’altra addetta mi ha indicato, questa volta al call center 199… e adesso vi spiego perché) e richiesta di cessazione immediata del contratto con contestuale richiesta di rimborso per i mesi “erroneamente” addebitati.

Morale della favola, i primi di agosto mi contatta l’ennesima ragazza per chiedermi come mai volessi disdire SKY anticipatamente e le racconto tutta la storia. La disattivazione anticipata comporta anche una penale, quindi non soltanto sto pagando SKY da aprile ad agosto pur avendo effettuato regolare disdetta a gennaio 2013, dovrò anche pagare una penale e la mia pratica dei primi di giugno non l’ha considerata nessuno. Di tutto il resto scritto sulla raccomandata neanche un accenno. Per la cronaca, dopo le prime quattro telefonate al numero verde di SKY quando indicavo il mio codice cliente o numero di telefono fisso/mobile una vocina mi indicava che non potevo usufruire del numero verde, ma dovevo usare il numero a pagamento. In parole semplici, se rompi troppo le palle ti mettono il blacklist con il numero verde e devi pagare per forza.

Il 31 agosto mi staccheranno SKY (si spera) ma questa volta mi sa che hanno perso un cliente per sempre. Ancora non so nulla di cosa potrò fare per ottenere il rimborso dei canoni pagati da aprile in poi.

Piersandro Guerrera, in esclusiva per Indiscreto

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