logo

Attualità

La colpa di Iannone

Indiscreto 12/11/2020

article-post

Andrea Iannone è stato squalificato per 4 anni dal TAS di Losanna, uno dei rari casi in cui la sentenza di un caso controverso è peggiorativa rispetto ai gradi precedenti (al grado precedente, per Iannone). La carriera del pilota dell’Aprilia, noto al pubblico generalista, cioè a noi, anche come ex fidanzato di Belen Rodriguez, può quindi considerarsi finita: bene che vada, e sempre che trovi una moto, lo rivedremo nel 2024.

Al netto dello schema nazionalistico dei media, che vedono dappertutto italiani perseguitati dai poteri forti (nell’occasione la WADA), da Schwazer ad appunto Iannone, perché questa sentenza ci ha incuriosito tanto? Per due motivi, collegati fra di loro. Il primo è che lo steroide anabolizzante, il drostanolone, trovato in piccola quantità nelle urine di Iannone dopo il Gran Premio di Malesia 2019, non è una sostanza utile a migliorare le prestazioni di un motociclista. L’onestà di chiunque è in discussione, la convenienza qualcosa di più oggettivo.

Il secondo motivo di perplessità, che non c’entra con la correttezza della sentenza o con la grottesca richiesta di indagare sull’adulterazione delle carni in Malesia (la tesi difensiva è infatti che tutto sia nato da una bistecca mangiata a Sepang), è che in primo grado la stessa accusa sosteneva che sì, il drostanolone è una sostanza proibita ma che probabilmente Iannone l’ha assunta per motivi estetici, per essere più attraente nelle sue foto su Instagram. In altre parole, la colpa di Iannone sarebbe stata quella di credersi un influencer e di avere amicizie da copertina.

È chiaro che la giustizia sportiva non può avere le stesse garanzie di quella ordinaria, bisogna ripeterlo nel calcio a chi vorrebbe far decretare dal TAR del Lazio anche rigori ed espulsioni, diversamente le stagioni sportive durerebbero sei o sette anni l’una. Questo non toglie che le sentenze possano essere commentate e che la WADA ogni tanto abbia il bisogno politico di una condanna che però non distrugga il giocattolo. Perché, con tutto il rispetto, Iannone non è Marquez e nemmeno un grande ex come Valentino Rossi. Nessuno scenderà in piazza per lui, nemmeno a Vasto, come accadrebbe per la più improbabile squadra di Serie C dopo una bistecca agli steroidi (sempre che sia andata così, sempre per stare in zona Belen nessuno ha dimenticato la pomata di Borriello) mangiata dal centravanti.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    L’eredità del figlio unico

    I rapporti del Censis sono di solito una manna per i cantori della sfiga e del declino italiano, quindi in genere i giornalisti boomer, in contrapposizione alla meravigliosa Italia di una volta dove di meraviglioso c’erano in realtà soltanto i nostri 15 anni (e non è nemmeno vero sempre, gli adolescenti di base stanno male, […]

  • preview

    IT Wallet: innovazione o cagata?

    Cos’è l’IT Wallet? Era dai tempi dell’App Immuni, che tanti danni ha portato anche a Indiscreto (una lunga storia, ce la teniamo per un post a parte), che non sentivamo e leggevamo un simile entusiasmo mediatico a reti unificate per una app, in questo caso la app IO, apparentemente come mille altre, che consente di […]

  • preview

    Le zone più pericolose di Milano

    I recenti fatti in zona Corvetto a Milano hanno generato reazioni di destra e di sinistra,. come era prevedibile, ma non ancora quella davvero scomoda per destra e sinistra: gli immigrati, di prima, seconda o terza generazione, non sono tutti uguali. Ci sono culture affini a quella italiana, o in senso lato occidentale, e altre […]

  • preview

    Maurizio Mosca batte Stash

    Maurizio Mosca meglio di Stash. Impossibile per la nostra mente malata non pensare alle famose 400.000 lire di coca comprata in piazza Aspromonte (accusa infamante e infondata lanciata da un telespettatore al telefono) quando abbiamo letto del cantante dei The Kolors derubato in Corso di Porta Romana di uno zainetto contenente quattro orologi preziosi. Cosa […]

  • preview

    Scuole paritarie

    La proposta di Fratelli d’Italia di un contributo di 1500 euro per le famiglia con figli iscritti a scuole paritarie è di quelle divisive al massimo e non soltanto per motivi finanziari: fra l’altro con 1.500 euro si pagano 2, al massimo 3 mesi di iscrizione a una scuola elementare paritaria, nemmeno delle migliori (lasciamo […]

  • preview

    I nemici di Israele

    La caccia all’ebreo, prima ancora che all’israeliano, per le strade di Amsterdam dopo Ajax-Maccabi Tel Aviv di Europa League, e quella che non ci sarà domani a Parigi dopo Francia-Israele di Nations League perché a israeliani e a ebrei anche francesi è stata sconsigliata la presenza allo Stade de France, sono un pretesto calcistico per […]

  • preview

    Morning in America

    Donald Trump è di nuovo presidente degli Stati Uniti, dopo 4 anni in cui molti lo hanno dato politicamente morto o nella migliore delle ipotesi carcerato. Trump ha battuto Kamala Harris a dispetto del 90% dei giornalisti europei che in queste ore sembrano in lutto e stanno rivalutando i giornalisti-tifosi delle trasmissioni calcistiche. Essendo Trump […]

  • preview

    Il fondoschiena ideale

    Come deve essere il fondoschiena ideale? Alto e piccolo o tondo e burroso? Se ne può, anzi poteva, almeno discutere. La domanda è di un Maurizio Mosca d’annata, padre del Di qua o di là che tanto amiamo, in una vecchia trasmissione di Telenova, televisione cattolica. Una domanda però molto laica, inimmaginabile nella televisione di […]

  • preview

    Martiri di Gorla o palestinesi

    Martiri di Gorla o palestinesi? Pur essendo noi sempre e comunque dalla parte di Israele una riflessione sul confronto fra uno degli episodi più tragici della Seconda Guerra Mondiale e i bombardamenti a Gaza e altrove si può fare. Un parallelo spericolato, storico ma anche di attualità visto che qualche giorno fa quando Mattarella ha […]

  • preview

    Barista cinese o ladro italiano

    Barista cinese o ladro italiano? Prima ancora di conoscere bene i fatti per chi scatta il giustificazionismo? Per non dire il tifo… Da giorni eravamo alla ricerca di un sondaggio trasversale rispetto a destra e sinistra, finalmente lo abbiamo trovato. Il punto di partenza quanto avvenuto poche ore fa a Milano, con un uomo che […]