Kovacic non è da Inter

16 Marzo 2015 di Stefano Olivari

Il giorno dopo Inter-Cesena è un lunedì come tanti altri nel solito bar e con le solite persone, piove e nessuno ha voglia di lavorare. Ma del resto tre quarti degli avventori non ha un lavoro, quindi non c’è problema. In molti sono stati a San Siro, chi perché è abbonato e chi per motivi paragiornalistici come Max. Che nei giorni scorsi si è messo in luce su SuperMegaInter.com con un’intervista all’agente di Puscas, che è stata ripresa da buona parte del web e anche dai quotidiani sportivi (questi ultimi senza citare la fonte, però). La redazione del sito si trova nell’ufficio Unipol del direttore Stefano e oltre a Max ci lavora Vincenzo, che viene ogni tanto anche lui al bar e guadagna 100 euro al mese meno di Max (quindi 200 contro i 300 del più esperto ‘collega’). Vincenzo viene mantenuto a Milano dalla sua benestante famiglia, di un paese in provincia di Isernia di cui nessuno al bar ricorda il nome. Del resto nessuno ha la benché minima idea di dove si trovi Isernia.

Vincenzo ieri non era a San Siro, perché ha avuto la bella idea di vedere la partita al Cartoons Pub di via Emanuele Filiberto, dove i diffidati della Curva Nord di solito seguono l’Inter. Ne potrebbe venir fuori un servizio interessante, gente come Nino e Darietto è piena di spunti, se soltanto Vincenzo sapesse mettere insieme tre frasi di senso compiuto. E poi bisogna fare traffico, SuperMegaInter vive solo di Google Adsense e di affiliazioni prestigiose come ‘Penis enlargement’, meglio scrivere 50 cagate di una riga che impegnarsi in un articolo sensato da 50 righe. Però lui e Max, almeno per sentito dire, hanno tante notizie che non possono scrivere e che girano alla famelica clientela del bar. Questo lunedì sparano in sequenza un giocatore di un grande club diverso dall’Inter che va a puttane con il suocero a Milano, nonostante il club non sia di Milano, uno di un altro grande club diverso dall’Inter che è ritornato sulla sua pista preferita (la Sniff, più che la Streiff), uno di un altro grande club diverso dall’Inter che manda messaggi con il suo cazzo a un’altra ‘zia’ ex fidanzata di un famoso giornalista che ogni tanto capita a San Siro, un giornalista che mentre è in onda in diretta manda messaggi zozzi all’assistente di un procuratore. Di Inter non sanno però mai un cazzo, riciclano Handanovic che vuole una squadra da Champions League, per la delusione del Vito, del Roberto, del Gianni, del Budrieri, del Lele, del Franco, del sardo senza nome, di Luca l’elettrauto, del parrucchinato juventino, dei maghrebini e delle ragazze.

Samantha ha avuto un cattivo fine settimana e non certo per la delusione con il Cesena, anche se lei è un po’ come tutte innamorata di Mancini. Sabato sera un militare lucano della caserma Santa Barbara l’ha portata fuori a cena, nella pizzeria Calafuria all’angolo fra via Gulli e piazzale Siena. Posto ultratriste, con lo spazio fra un tavolo e l’altro misurabile in angstrom, Samantha si è sentita considerata davvero una da Calafuria. Non che lei abbia investito di più in questo rapporto: due scarpe tacco 12 prese dal cestone di uno stockista sulla Vigevanese e un tanga comprato alla Lidl perché non si sa mai. Per accrescere il desiderio il milite si è invece presentato in mimetica, con un berretto che voleva creare l’effetto American Sniper. La serata non ha però preso quota e dopo averle parlato per due ore della pensione che potrà avere a 39 anni ha capito che Samantha non gliela avrebbe mai data e si è ritirato in buon ordine, con un umiliante ‘Posso mandarti dei messaggi su WhatsApp?”.

Il Walter non ha mai avuto bisogno di pagare cene per trombare, quel tipo di baffo insieme ai suoi orari flessibili (si dice che a inizio anni Ottanta abbia lavorato per tre mesi, ma sono solo voci) ha sempre ottenuto un certo riscontro nella periferia ovest, quella che considera ‘centro’ Piazza De Angeli. Ma adesso è incazzatissimo con Mancini e anche gli impiegati della TuboPlast lo ascoltano attenti, mentre gustano il surimi che Paolo-Wang acquista in quantità industriali per farne l’ingrediente principe delle sue insalatone insieme a pomodorini duri come biglie e olive con qualche piccola muffa: “Regalato il primo tempo, anche fino a quando Shaqiri è stato in campo si è visto poco. I centrali difensivi fanno sempre rimpiangere i panchinari o gli squalificati, purtroppo sono tutti scarsi tranne Vidic e Campagnaro che in passato non lo sono stati ma adesso fanno gli offesi. Il problema ulteriore con Ranocchia e Andreolli è che sono anche della stessa razza, quella degli pseudo-Nesta, quindi questa è per certi versi l’accoppiata peggiore. Senza spinta D’Ambrosio e Dodò, decenti Guarin e Medel mentre Kuzmanovic al solito poca cosa, Icardi meglio come punta centrale con due attaccanti larghi come si è visto nel secondo tempo, Palacio almeno si fa vedere, Podolski il miglior Podolski della stagione come voglia e concretezza. Tutto questo è bastato per qualche occasione nel secondo tempo, rischiando però l’impossibile soprattutto sulla sinistra della nostra difesa anche quando è entrato Santon. Mancini non riesce più a dare scosse, ma ha ancora due mesi di bonus e magari giovedì fa il miracolo. Comunque chi lo paragona a Mazzarri  – e volge lo sguardo verso il cripto-juventino Franco, esponente di quella frangia di interisti per fortuna marginale che ammira lo stile Agnelli – non capisce un cazzo: legge i giornali invece di guardare le partite. Infine Kovacic. La sorte gli ha regalato un’altra grande occasione, in una di quella partite con avversarie scarse dove il suo cambio di passo dovrebbe fare la differenza. Invece un’altra prova anonima, senza ruolo e senza utilità. A questo bisogna davvero chiedersi se sia da Inter”.

Budrieri sta leggendo la Gazzetta sul bancone della Sammontana, l’articolo intitolato ‘Fort Juve’ gli conferma la bontà della sua scelta (l’ultima volta che ha comprato la Gazzetta era stato appena acquistato Beccalossi dal Brescia), è incazzatissimo perché D.J. John da sabato si è trasferito a casa sua, ma riesce a cogliere le ultime parole del Walter e risponde per tutti: “È ormai chiaro, quante altre prove volete? Kovacic non è da Inter”. (4 – continua).

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