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Kevin Durant o LeBron James?

Indiscreto 13/06/2017

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I Golden State Warriors sono campioni NBA per la seconda volta in tre anni, dopo avere vinto 129-120 garacinque delle terze Finals consecutive contro i Cleveland Cavs. Mvp della serie è stato giustamente incoronato Kevin Durant, quello per cui queste partite facevano la differenza fra l’essere un grande campione e l’entrare nella storia: mostruoso anche nell’ultimo atto in attacco, buonissimo e continuo in difesa, vincitore della decisiva garatre a Cleveland con minuti decisivi (gli unici degni di essere giocati, secondo una mitica teoria di Maurizio Mosca che applicheremmo a tre quarti della stagione regolare) da cineteca. Che poi le partite quasi sempre vengano cambiate dagli Iguodala e dai Green, come sa chiunque non guardi solo il boxscore, è un altro discorso. Grandi finali anche per LeBron James, al quale per metà serie è mancato l’Irving dell’anno scorso, con un Love discontinuo e gli altri tutti sotto al proprio standard: e visto che dall’altra parte a partire da Curry c’erano stelle disposte, per bravura di Kerr o per intelligenza loro, a rinunciare a un po’ del loro spazio per far brillare Durant, il 16-1 dei playoff è facilmente spiegabile anche se per molti versi questa finale stra-annunciata è un atto d’accusa contro la NBA. Singole situazioni contrattuali e congiunzioni astrali di scelte e di squadra (Celtics) dovrebbero far terminare questa sfida infinita, ma non è detto. Siccome conta solo il presente, il ‘Di qua o di là’ è obbligato, visto che il Durant di quest’anno è dal punto di vista psicologico paragonabile al James che nel 2010 scelse Miami per vincere finalmente qualcosa: adesso che si è tolto dalla spalla la scimmia dell’anello, accontentando chi ritiene Robert Horry superiore a Barkley, se ne può parlare serenamente. Durant o James?

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