Kendra Harrison e gli anni Ottanta

23 Luglio 2016 di Stefano Olivari

Ci voleva la grande delusa dei Trials americani, Kendra Harrison, per dare una scossa all’atletica in maschera che si sta avvicinando ai Giochi di Rio. Nella prima serata del meeting di Diamond League di Londra, nello stadio Olimpico, ha infatti battuto uno di quei record degli anni Ottanta che ciclicamente fanno aprire il dibattito su azzeramenti e ripartenze da zero, come se l’atletica di oggi fosse popolata soltanto da gente onesta. Da 28 anni il primato nei 100 ostacoli di Yordanka Donkova resisteva ad ogni attacco, ma alla fine è caduto per merito dell’americana che ha messo in fila proprio le tre connazionali (Rollins, Ali e Catlin) che invece ai Giochi andranno. Un record (era 12”21, adesso è 12”20) sfiorato dalla stessa Harrison, di 3 centesimi, quasi due mesi fa a Eugene e quindi in qualche modo annunciato, vista la rabbia per i Trials dove è finita addirittura sesta. Non poteva insomma nemmeno augurarsi un infortunio di una delle prime tre… Record a scoppio doppiamente ritardato, perché a Londra il cronometro visibile a tutti non si era fermato e in pochi avevano gridato al miracolo pur vedendo la Harrison vincere con un distacco quasi da mezzofondo. E adesso cosa si dirà dei record degli anni Ottanta? Chi li aveva realizzati, come la bulgara oro ai Giochi di Seul, era dopato mentre chi li ha battuti è pulito? Continua sul Guerin Sportivo.

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