logo

Calcio

Juventus, la conferma di Pirlo

Stefano Olivari 24/05/2021

article-post

La qualificazione Champions ottenuta grazie al suicidio del Napoli ha dato ad Andrea Pirlo almeno per qualche ora l’1% di probabilità di essere confermato sulla panchina della Juventus, nonostante con la migliore rosa d’Italia non abbia mai lottato per lo scudetto ed abbia interrotto il grande ciclo di Conte, Allegri e, sì, anche Sarri.

Per assurdo l’esclusione di Cristiano Ronaldo dalla partita con il Bologna, nel nome di un 4-4-2 già stravisto ma stavolta con gli uomini al posto giusto, potrebbe essere stato la nascita del Pirlo allenatore. Che però il suo magistero dovrebbe andare ad esercitarlo da un’altra parte. Nessuno è nella testa di Andrea Agnelli, e meno che mai in quella di John Elkann che deciderà anche il futuro di Agnelli, come provato dai mille nomi, dal livello Allegri-Zidane in giù, che vengono buttati in pasto alla gente anche da fonti bene informate. Quindi ci si può solo porre una domanda calcistica: Pirlo è un allenatore da Juventus?

Secondo noi no. Poco coraggio nell’imporre le sue idee, quando era chiaro fin da subito che volesse arrivare al 4-4-2 degli ultimi mesi, scarsa capacità di motivare i giocatori, quasi tutti sotto al loro potenziale (impressionante in negativo la stagione di Kulusevski e soprattutto di Arthur, uno che all’ultimo conteggio era titolare nel Barcellona), poca stima per i vecchi che però non ha avuto il coraggio di tradurre in scelte, mentre Cristiano Ronaldo lo ha subito come i suoi predecessori. Ovviamente Pirlo capisce di calcio più di tutti i commentatori di calcio messi insieme, ma la competenza senza la capacità di trasmetterla vale zero. I suggerimenti collettivi durante le partite, a bordocampo, erano imbarazzanti e Pirlo è stato fin troppo educato: per molto meno Serse Cosmi avrebbe messo le mani addosso a collaboratori e panchinari.

Le coppette con Napoli e Atalanta (e in quale modo) non cancellano il disastro in Champions, ma non vanno dimenticati nemmeno gli aspetti positivi della gestione Pirlo. È una frase fatta, come il 90% di quelle che usiamo, perché non ce ne vengono in mente tanti se non la buona stampa di cui gode di default, sommata al tradizionale servilismo nei confronti della Juventus.Insomma, questo scudetto Sarri e Allegri lo avrebbero vinto fischiettando. Un grosso asterisco su Fabio Paratici, anche lui in probabile uscita: lui Pirlo, scelta diretta di Agnelli, lo avrebbe esonerato da mesi per Tudor o chiunque altro. Impossibile quindi rivedere la coppia Paratici-Pirlo, difficilissimo anche uno solo dei due.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Il Muro del Calcio 2024-25

    Lo spazio per i vostri e nostri interventi sullo sport più amato dagli italiani, quello dove tutti possono avere il loro quarto d’ora di competenza. O meglio, quasi tutti…

  • preview

    Ducadam il tedesco

    La morte di Helmut Duckadam ci ha colpito per tanti motivi e fra questi anche il fatto che nella nostra testa è sempre stato Ducadam, con la rumenizzazione di un cognome tedesco che poi con la fine dell’era Ceausescu sarebbe stata rivista. Dell’importanza sportiva dell’eroe di Siviglia abbiamo già scritto sul Guerin Sportivo, sottolineando che […]

  • preview

    Gravina o Del Piero

    Gabriele Gravina o Alessandro Del Piero? Non è, come sembra, un sondaggio da 0 a 100 e nemmeno un pretesto per parlare di politica sportiva: dopo l’annuncio della ricandidatura fatto oggi in un’intervista al Corriere della Sera (firmata da tre giornalisti!), la rielezione di Gravina il prossimo 3 febbraio è sicura: del resto ha dalla […]

  • preview

    Adani o Di Gennaro

    Daniele Adani o Antonio Di Gennaro? Il Di qua o di là torna con un tema divisivo al massimo grado, cioè il modo in cui si deve o può parlare di calcio. Lo spunto arriva dall’intervista di Ivan Zazzaroni a Antonio Di Gennaro, pubblicata sul Corriere dello Sport di oggi. Tanti gli argomenti toccati dall’ex […]

  • preview

    Tra gioco e sport: i calciatori e la loro passione per il gioco d’azzardo

    Il mondo del calcio è da sempre un universo affascinante, popolato da talenti straordinari e storie di successi che catturano l’immaginazione di milioni di tifosi. Ma dietro le scintillanti luci degli stadi e i trionfi sul campo, si cela anche un tema meno discusso, ma altrettanto intrigante: il legame tra i calciatori e il gioco […]

  • preview

    Fumagalli come Torricelli?

    Tommaso Fumagalli come Moreno Torricelli? Non per il ruolo, attaccante contro difensore, ma per la favola di cui potrebbe essere protagonista il ventiquattrenne di Bellinzago, una favola che ci sta davvero appassionando: dalla Terza categoria alla Serie B, con realistiche speranze di salire ulteriormente di livello. Una storia molto simile a quella appunto di Torricelli, […]

  • preview

    Juventus Museum, lo spazio espositivo è tra i più visitati

    Il calcio non si ferma mai al solo campo da gioco, e questo lo dimostra anche il crescente interesse per i musei legati al mondo sportivo. Tra le istituzioni culturali più visitate di Torino nel 2023 figura infatti lo Juventus Museum, che ha raccolto 148.703 spettatori, entrando nella top ten dei musei più frequentati della […]

  • preview

    Il peggior Pallone d’Oro della storia

    Chi è il peggior Pallone d’Oro della storia? Non Rodri, almeno secondo noi, eppure non soltanto a Florentino Perez sembra che lo spagnolo abbia usurpato il trono che per diritto woke-Real sarebbe dovuto andare a Vinicius, a sua volta descritto da molti come uno Suazo con il marketing. Certo è che chi guarda a questo […]

  • preview

    Chi allenerà Mancini

    Quale squadra può allenare adesso Roberto Mancini? Da sempre, da ben prima di conoscere Franco Rossi (fra poco saranno 11 anni che è morto e abbiamo sempre meno persone con cui ricordarlo), che ci introdusse nel suo mondo al di là delle vicende sportive, abbiamo una simpatia per Mancini: se si potesse scrivere la verità […]

  • preview

    Le dimissioni di Moratti

    La vera fine dell’era Moratti all’Inter è esattamente di dieci anni fa, il 23 ottobre 2014, quando Massimo Moratti si dimise dalla carica di presidente onorario del club nerazzurro preso in mano 19 anni prima. Dimissioni che arrivarono circa un anno dopo la vendita del 70% delle azioni a Erick Thohir e due anni prima […]