Juventus-Napoli si rigioca, ha vinto De Laurentiis

22 Dicembre 2020 di Stefano Olivari

Juventus-Napoli dello scorso 4 ottobre si rigiocherà, anzi si giocherà: Aurelio De Laurentiis ha vinto. Il Collegio di Garanzia del CONI ha infatti accolto il ricorso del Napoli e gli ha tolto anche il punto di penalizzazione, mentre la Juventus perde i tre punti guadagnati a tavolino ed eventualmente se li dovrà riprendere sul campo in una data imprecisata. La logica direbbe il 13 gennaio, facendo slittare le partite di Coppa Italia previste quel giorno, ma in questa vicenda di logico non c’è niente e fin da ora si può dire che questa sentenza rischia di ammazzare il campionato: perché i tanti che hanno giocato e perso (anche contro il Napoli e anche con più di due assenti) con giocatori fuori per Covid dovrebbero rinunciare a fare ricorso?

Pur essendo la giustizia CONI di solito uno scontificio, soprattutto quando può randellare un federazione poco amica, questa sentenza è una sorpresa totale. Anche se il vento mediatico degli ultimi giorni era evidente, non per il merito della vicenda ma proprio perché non riguardava il merito della vicenda. Cioè la mancata partenza del Napoli per Torino, in seguito alle positività da Covid di Zielinski ed Elmas, inventandosi un divieto della ASL di Napoli che in realtà sarebbe arrivato la domenica (in nessuna ASL dell’universo si lavora di domenica) stessa della partita, evidentemente dietro le insistenze del club. In altre parole, il Napoli ha violato il protocollo FIGC-Governo che aveva proprio lo scopo di normare queste situazioni di confine e di permettere alla Serie A di giocarsi, cosa che dovrebbe essere anche nell’interesse del Napoli.

Diamo per scontati e già fatti tutti i discorsi sulla pressione della piazza e sul vittimismo napoletano, con tutto il suo caravanserraglio di intellettuali semisconosciuti: se al posto del Napoli ci fosse stata la Sampdoria nemmeno saremmo a parlarne. L’aspetto folle della vicenda, che indubbiamente penalizza la Juventus oltre che tutte le squadre che si sono comportate secondo gli accordi della federazione con il governo (quindi con il Ministero della Salute, fino a prova contraria superiore di grado rispetto alle ASL), è che la FIGC aveva rinunciato sostenere le decisioni dei suoi stessi giudici, cioè della Corte d’Appello Federale, per ragioni che Gravina dovrà spiegare.

Così come prima o poi De Laurentiis dovrà spiegare perché ha fatto l’impossibile per non giocare quella partita in quella data, visto che n0n è che gli mancassero Maradona e Careca ed il Napoli aveva le stesse chance di quelle che avrà, mettiamo il 13 gennaio, anzi di più visto che la Juventus è in crescita. Lui stesso ha asserito che il Napoli non aveva grandi vantaggi dallo starsene a casa. Una delle sue impuntature su questioni di principio, forse. Mentre scriviamo queste righe ancora non conosciamo la reazione della Juventus: prevediamo che sia soft, perché il danno subito è automaticamente un credito. De Laurentiis comunque entrerà nel Guinness dei primati come l’uomo capace, almeno per il recupero di Juventus-Napoli, di far tifare il 90% degli italiani per la squadra di Agnelli. Tutti sudditi, per una volta. Conclusione? De Laurentiis crede di avere vinto.

 

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