Jack Ryan 2, tutto come previsto

17 Febbraio 2020 di Stefano Olivari

Fra le serie proposte da Amazon Prime quella di Jack Ryan è fra le più coinvolgenti e anche la seconda stagione non ha in questo senso deluso. Pur con una assenza di profondità che a volte disturba, anche in un prodotto di puro intrattenimento. John Krasinsky non ha il carisma di Harrison Ford o Ben Affleck, due dei vari Jack Ryan cinematografici, ma è comunque credibile sia come analista CIA sia come uomo d’azione. Il problema è che la storia non ha mai un sussulto, dall’inizio alla fine.

Se nei libri di Tom Clancy gli aspetti tecnologici e politici (ideologicamente un idolo) facevano dimenticare la scrittura, nella serie il ritmo e la spettacolarità di molte scene ci riescono soltanto fino a un certo punto. Buona però l’idea di fondo di ambientare Jack Ryan 2 in un Venezuela diviso fra un presidente-dittatore, Reyes, e la moglie di un attivista desaparecido, Gloria Bonalde, che si candida alle presidenziali.

Un po’ Maduro-Guaidò, se vogliamo, con personaggi immaginari in un Venezuela tutt’altro che immaginario, dove il 99% dei poliziotti è corrotto e i politici locali spolpano l’economia del paese portando i profitti all’estero. Ryan con l’amico e collega cardiopatico musulmano James Greer si incattivisce per l’uccisione di un senatore americano suo amico e da lì in poi la vicenda va avanti fra agguati nella giungla, tradimenti, spie tedesche, eccetera.

Tutto è apparecchiato per Jack Ryan 3, che infatti vedremo nel 2021 e che presumibilmente dovrebbe avere fra i cattivi i russi, magari hacker, secondo un cliché politicamente corretto che ha soltanto pochi incasellabili fra i cattivi. In definitiva una serie spettacolare, che si lascia vedere senza il doping del come va a finire. Dicendolo nemmeno sarebbe spoiler.

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