Economia
Italiani popolo di evasori
Indiscreto 30/04/2020
Gli italiani sono un popolo di evasori fiscali: non tutti, ma molti sì. Diversamente dopo due mesi senza lavorare ci sarebbero le piazze piene di persone con i forconi. I dati diffusi qualche giorno fa dal Ministero dell’Economia sulla base delle dichiarazioni 2019 lasciano poco spazio alle interpretazioni: il 44% dei contribuenti italiani dichiara un reddito inferiore ai 15.000 euro, che anche in zone depresse d’Italia significa (ragionando sul netto) passarsela molto male. Questa classe conta per il 4% dell’IRPEF: tutti disoccupati o pensionati al minimo?
Fra i 15.000 e i 50.000 euro la metà esatta dei contribuenti, una teorica classe media che in realtà è soltanto una classe più onesta o impossibilitata ad evadere. Questa classe media vale il 56% dell’IRPEF totale, mentre c’è un 6% che dichiara più di 50.000 euro l’anno e versa il 40% dell’IRPEF totale. In altre parole, chi è più bravo, più onesto, più ricercato sul mercato (magari una sola di queste tre cose), mantiene incapaci, disonesti e gente che pretende di fare lavori senza mercato. Viene da rimpiangere il voto per censo, in vigore in Italia fino al 1913.
Da sottolineare che il reddito complessivo dichiarato nel 2019, quindi relativo al 2018, è di 880 miliardi di euro, il 4,8% in più dell’anno precedente, con una media nazionale di 21.660 euro e le solite differenze regionali: 25.670 la Lombardia, 15.430 la Calabria. Interessante è che gli autonomi dichiarino più del doppio dei dipendenti (46.240 contro 20.940), sfatando il luogo comune. Ancora più interessante è che 12,6 milioni di italiani non versino nemmeno un centesimo di IRPEF. Escludendo che siano pensionati, dipendenti o autonomi, è chiaro che si tratta di imprenditori disonesti o di evasori totali, a ogni livello, fino al bracciante agricolo.
Poi è chiaro che la vera evasione, dove ‘vera’ riguarda le cifre in gioco, è l’elusione. L’imprenditore illuminato, quello che magari ti prende anche in giro con la sua beneficenza in favore di telecamera, ha sede legale in Lussemburgo o in Olanda. Ma rimane il fatto che questi comportamenti si inseriscono in un contesto in cui la riprovazione sociale è molto limitata.