Italia prima nel ranking FIFA

3 Luglio 2021 di Stefano Olivari

Come fa il Belgio appena battuto dall’Italia nei quarti di Euro 2020 ad essere primo nel ranking FIFA dall’ottobre del 2018? Qualunque medio appassionato di calcio, pur con tutto l’ovvio tifo contro la Francia, senza conoscere l’algoritmo FIFA-Coca Cola, avrebbe detto che negli ultimi tre anni la nazionale di Deschamps è stata quella più forte del pianeta: campione del Mondo 2018, stoppata dalla differenza reti nella Nations League 2019 (esattamente come il Belgio), in semifinale nella Nations League attualmente in corso (esattamente come Belgio, Italia e Spagna), fuori negli ottavi di Euro 2020 mentre il Belgio è uscito nei quarti contro l’Italia di Mancini (ma la classifica è riferita a prima dell’Europeo).

Comunque il Belgio è primo davanti a Francia, Brasile, Inghilterra, Portogallo e Spagna, con l’Italia settima. Da ricordare che quando Mancini diventò commissario tecnico azzurro, tre anni fa, gli azzurri erano diciannovesimi, con davanti a loro squadre tipo Perù e Galles. Da ricordare anche che l’Italia è stata prima per un breve periodo nell’era Sacchi, nel 1993, e poi nel 2007 con Donadoni in panchina ma sfruttando l’onda lunga del Mondiale di Lippi. Ma come funziona questa classifica, che secondo il luogo comune premia le squadre di moda? E per il giornalista collettivo poche lo sono più del Belgio multilinguistico (da sempre), multiculturale e multietnico…

Saltiamo a piedi pari la storia dell’algoritmo FIFA e veniamo alla modalità di calcolo che è in vigore dal settembre 2018, quasi in coincidenza con il dominio della squadra di Martinez. La formula è la seguente: Punteggio FIFA uguale a Punteggio FIFA di partenza più Coefficiente di difficoltà della partita moltiplicato per la differenza fra Risultato della partita e Risultato atteso. A sua volta il risultato atteso è determinato da una formula, legata alle differenze fra punteggi di partenza. Complicato? Non tanto. Il coefficiente di difficoltà è tutto in una tabella che va dai 5 punti di amichevoli fuori dal calendario FIFA ai 60 di partite di quarti, semifinali e finali di un Mondiale. C’è tutto sul web e sul sito della FIFA, inutile stare a copiarlo.

Se l’Italia non è prima nel ranking FIFA e non lo diventerà dopo l’Europeo, nonostante abbia battuto la prima e possa alzare il trofeo, è perché negli ultimi anni il Belgio ha avuto la fortuna e la bravura di battere squadre più quotate (e quindi con un risultato atteso che ha esaltato il risultato reale del Belgio) rispetto a quelle affrontate dall’Italia. Nessun complotto dei poteri forti, quelli magari possono interessarsi del rigore di Di Lorenzo su Doku. Per salire bisogna soprattutto essere fortunati nell’avere sorteggi… sfortunati, soprattutto nei gironi di qualificazione. Ed avere l’accortezza di giocare poche amichevoli. Il ranking è ovviamente una discussione da bar, ma non solo, perché tanta storia del calcio è stata determinata dal sorteggio dei gironi e dalle fasce in cui si è stati inseriti.

 

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