Io sono Giorgia

11 Novembre 2019 di Stefano Olivari

Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana. Da qualche giorno siamo posseduti da ‘Io sono Giorgia’, il remix di MEM & J che ha preso alcune parole pronunciate da Giorgia Meloni durante il suo comizio a Piazza San Giovanni, a Roma, e le ha inserite su una base musicale da discoteca. Siamo circondati da persone che dicono ‘Io sono Giorgia’, ‘Sono una mamma’, ‘Sono cristiana’, ‘Genitore 1, Genitore 2’, l’effetto è assolutamente ipnotico.

Qual è la cosa interessante della vicenda? Che l’operazione è nata come una parodia, con l’obbiettivo di fare qualche click sul canale You Tube di MEM & J prendendo in giro la Meloni, ma la situazione ha preso subito una piega inaspettata. Mille altri politici, soprattutto di destra, sono stati utilizzati per operazioni del genere (il web è pieno di parodie musicali di Salvini), ma nessun brano ha avuto l’impatto di ‘Io sono Giorgia’ e nessun altro brano ha come questo alla fine fatto il gioco del politico oggetto di scherno.

E la prima ad accorgersene è stata la stessa Meloni, che ha sfruttato le potenzialità di slogan urlati su una base musicale, al punto di citare il ‘suo’ remix ogni volta che la intervistano. Se Fratelli d’Italia avesse assunto un esercito di social media manager per raggiungere i mitici ‘giovani’ l’effetto non sarebbe stato così dirompente. Ma visto che la musica non è esattamente un capolavoro ed il ritmo lo può creare chiunque con un iPad, quali corde ha toccato il testo?

Giorgia, donna, madre, cristiana. Non è un merito o un demerito chiamarsi Giorgia, ma di sicuro il nome evoca una donna giovane e comunque al passo con i tempi: con Caterina o Maria Carmela l’effetto sarebbe stato diverso. Madre: termine e argomento abusato, anche in musica, ma certo non con ritmi da discoteca: un effetto strano, che non lascia indifferenti.

Cristiana: ecco, in un mondo in cui il Papa considera il Cristianesimo una religione come un’altra, questa forse è la cosa che ha colpito più di tutte, anche se le risate sono con Genitore 1 e Genitore 2. Fa ridere il politicamente corretto che li ha generati, non la Meloni che ne ha intuito le potenzialità elettorali.

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