Videogiochi

International Superstar Soccer

Indiscreto 13/11/2024

article-post

Trent’anni fa, l’11 novembre 1994, la Konami pubblicava International Superstar Soccer, per tutti ISS, videogioco amatissimo e antenato diretto di PES. Pochi titoli calcistici hanno ha lasciato un segno come questa serie: in fondo basta avere più di trent’anni per avere visto almeno le ultime release, che sono del 2003. International Superstar Soccer debuttò sul Super Nintendo Entertainment System (SNES), per poi allargarsi (noi della già trumpiana periferia ovest l’abbiamo avuto sia sul MegaDrive sia sulla Playstation), e catturò rapidamente il cuore dei giocatori di tutto il mondo, fondendo innovazioni tecniche con una grafica decisamente superiore a quella dei giochi anni Ottanta. Ma perché ISS è stato così importante nella storia dei videogiochi calcistici? Purtroppo abbiamo l’età per avere giocato in diretta tutti quelli di ‘prima’ e ovviamente tutti quelli del dopo: non vi infliggeremo comunque l’elenco, ma solo qualche considerazione filosofica.

Ciò che distingueva ISS dai suoi contemporanei era una serie di funzionalità rivoluzionarie, per la metà degli anni Novanta, che non solo miglioravano il gameplay ma arricchivano anche l’esperienza di gioco complessiva. Uno degli attributi migliori della ISS era la sua grafica straordinariamente realistica per l’epoca, che dava vita ai giocatori e agli stadi pixelati. Questo impegno per il realismo si estese anche alle animazioni, dove il movimento fluido dei giocatori che dribblano, passano e tirano diedero un senso di autenticità senza precedenti. E fin qui stiamo parlando di normali miglioramenti, manco fossimo ultras della Apple che si bagnano per mezzo megapixel in più sulla fotocamera usata solo per la boccuccia in favore di Instagram.

La novità filosofica del gioco fu l’introduzione di un sistema che possiamo tranquillamente definire di intelligenza artificiale ante litteram, che rese le partite impegnative e imprevedibili. L’IA di ISS  impose un approccio più strategico al gameplay: i giocatori dovettero adattare le proprie strategie al volo, imparando a leggere gli avversari e a sfruttarne i punti deboli. Altra caratteristica chiave l’enfasi sul gameplay multiplayer, che rese ISS uno dei rari esempi di videogioco sociale, non da nerd segaiolo. In sostanza International Superstar Soccer non era solo un altro gioco di calcio. soltanto migliore dei precedenti. Fu un pioniere: i giocatori e le squadre operavano all’interno del gioco, con gli avversari che non erano più entità statiche ma giocatori dinamici che si adattavano alle nostre strategie, costringendoci a ripensarle continuamente. Di sicuro ISS, anche il primissimo ISS, era più simile ai giochi calcistici di 30 anni dopo che a quelli di 5 anni prima.

stefano@indiscreto.net

 

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Il calcio di Pelé

    La scomparsa di Pelé ci impone di parlare di un videogioco. L’unico ad aver riportato nel titolo il nome di quello che è stato considerato a lungo il più grande calciatore del suo tempo, nonostante in Europa ben pochi lo abbiano visto veramente in azione, se non in amichevole, in un’epoca in cui l’immagine di […]

  • preview

    FIFA 2023 e poi basta

    FIFA 2023 sarà l’ultimo FIFA. Nel senso che quella che compreremo o regaleremo per il prossimo Natale sarà l’ultima edizione con questo nome del videogioco calcistico più popolare del mondo. La Elecronic Arts farà a meno del marchio della federazione del neo-qatariota Infantino e si farà un videogioco calcistico chiamato EA Sports FC. Ma non […]

  • preview

    Balance of Power e il destino del mondo

    Quando nel 1985 Mindscape lanciò sul mercato Balance of Power conquistò fin da subito i favori della critica. Un gioco dal sottotitolo eloquente, Geopolitics in the Nuclear Age, e che aveva la particolarità di metterci nei panni del presidente degli Stati Uniti o del segretario generale dell’Unione Sovietica. Obiettivo: far crescere il prestigio del proprio […]