Inter-Parma 2-2

27 Ottobre 2019 di Gli amici di Budrieri

Gentilissimo Direttore, qui nella periferia Ovest del tutto indifferente al voto in Umbria, anche perché nessuno sa esattamente dove cazzo sia l’Umbria, ci aspettavamo un suo virulento editoriale sul pareggio dell’Inter contro il Parma, ma ci rendiamo conto di come Indiscreto ormai punti a un target altissimo e non certo a gente come noi che pensa soltanto a vedere le partite a scrocco senza pagare Sky e Dazn.

Qui nella trumpiana via Novara, che sa dare il giusto peso all’allarme razzismo e ai moniti di Michela Murgia e Gad Lerner, abbiamo passato davvero un bel sabato grazie al decoder Suning che Ping asserisce essere arrivato pochi giorni fa del centro ricerca di Nanchino, ma che il più onesto Zhou ci ha detto di aver ordinato a Napoli.

Budrieri dopo aver seguito Lecce-Juventus è andato a San Siro con il Gianni e il Walter, e poi tornando ha rinunciato a varie opportunità e inviti per guardare insieme a noi Genoa-Brescia. In questo momento sta sfogliando la Gazzetta sul bancone Sammontana, cercando di far passare il tempo che lo divide da Bologna-Sampdoria, senza degnare di uno sguardo i maghrebini che incollati nell’angolo del videopoker emettono suoni gutturali facendo uscire dalle loro bocche anche quelle poche parole imparate dai giornalisti sportivi: “Dybala Juve a vita”, “Sebastiano la stellina dei record: è maturo e ha i piedi per terra”, “Sulle ali di Theo”, “Iago, Belotti e Verdi per un Toro d’assalto”, solo per citare quelle degli ultimi giorni.

Budrieri non acquista un quotidiano sportivo dal giorno del ritiro di Ambu, ma su Inter-Parma ha le idee abbastanza chiare: “Partita preparata male da Conte, al di là dei limiti della rosa. Non è una scoperta che i titolari dell’Inter siano poco meglio delle riserve della Juventus, ma questo non significa che non si possa battere il Parma prevedendo la mossa più prevedibile del mondo, cioè il pressing su Brozovic da parte di Kulusevski. Cazzo, se hai una sola persona che crei gioco, oltretutto a 70 metri dalla porta, ti può impacchettare anche D’Aversa. Male la parte sinistra, da Bastoni al tremendo Biraghi, sempre mediocre Lukaku, il resto della squadra ha fatto il suo e a me per una volta non è dispiaciuto Gagliardini. Conte ha un solo modo di giocare, lo sappiamo, ma al cinquantesimo cross dalla tre quarti inizi a farti delle domande: comunque le occasioni ci sono state anche alla fine e la squadra è viva. Rimango convinto che arriveremo terzi in grande tranquillità, forse anche meglio in caso di suicidio degli altri”.

Non una grande analisi, Direttore, lo ammettiamo, ma del resto il paragone non è con Gianni Brera ma con giornalisti che cercano di spiegare al popolo in canottiera che De Ligt è meglio di Rugani o che i debiti sono sviluppo. Continuiamo a rispettare l’uomo che la Bardot preferì a Gigi Rizzi in una calda estate a Saint Tropez, prima che Budrieri optasse per il ritorno a Cavi di Lavagna dalla fidanzata Erminia, per non perdere la caparra dell’albergo. Poi la giovane Erminia non gliela diede, ma questa è un’altra storia.

Stamattina la moglie prima che venisse qui al Champions Pub, mentre preparava la borsa per andare al corso di pole dance insieme a Yannick, gli ha detto parole criptiche, tutte da decifrare: “Gli uomini italiani guardano dieci partite in due giorni, fra sabato e domenica, e poi si chiedono anche come mai le loro donne si facciano scopare dai negri. Certo è solo teoria, non perché io non mi faccia scopare dai negri, ma perché non sono mai stata la tua donna. Mi fate schifo, tu e l’Inter”. Parole che non hanno turbato Budrieri: lui che in neroazzurro ha visto giocare Ciocci e Cecotti sa mettere nella giusta prospettiva queste punzecchiature da parte della propria partner. Comincia a credere nel progetto Conte, solido come il suo matrimonio.

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