Economia

Intellivision Amico, 40 anni dopo

Indiscreto 04/12/2019

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Il 3 dicembre Intellivision ha compiuto 40 anni, non come azienda ma come prima console Intellivision messa sul mercato. L’evento accadde a Fresno, California, con quattro giochi disponibili e di lì a poco il successo fu travolgente in tutti gli Stati Uniti, con la macchina che si vendeva a 299 dollari. Noi saremmo riusciti a metterci le mani sopra nel 1982 e da allora non ce ne siamo più separati. Funziona ancora benissimo.

Di più: il nostro Intellivision nella versione originaria della Mattel è l’unica console per videogiochi che continuiamo ad usare perché è l’unica che ci rilassa con la sua semplicità vettoriale. Abbiamo regalato o collocato in cantina Commodore 64 (che ufficialmente era un computer, anche se nessuno l’ha mai usato come tale), Sega Megadrive, Playstation 1, 2 e 3, purtroppo ci hanno spaccato lo storico Ping-o-tronic, ma l’Intellivision è l’unico sopravvissuto a sette traslochi.

Ma al di là del passato, il cui rimpianto è sempre dopato dal ricordo della propria età di speranze e possibilità, l’Intellivision ha anche un presente. La console non è più della Mattel, ma di una società nuova chiamata Intellivision Entertainment e per il 10 ottobre 2020 l’azienda guidata da Tommy Tallarico ha previsto il lancio della sua nuova versione, Intellivision Amico.

Da quello che abbiamo visto, del vecchio Intellivision prima serie rimane giusto il controller, chiaramente ispiratore della rotella dell’iPod di Apple. In Intellivision Amico saranno precaricati alcuni giochi storici, primo fra tutti l’ipnotico Skiing (che brivido il fruscio degli sci sulla neve…), ma non ci sarà solo retrogaming e del resto noi retrogamer giochiamo già con gli originali: NASL Soccer, Pac-Man, Donkey Kong, Burgertime, Basketball (che meraviglia il set shot), Boxing (fedeli al pugile ‘imprevedibile’), eccetera. Bisogna andare oltre.

L’Amico sarà collegato al wi-fi, avrà il sistema operativo Android, giochi sia in locale sia scaricabili a un prezzo complessivo abbastanza contenuto: 200 dollari la macchina, 10 i singoli giochi. L’idea di base, sfruttato il filone della nostalgia che però non va sopravvalutato (chi è nostalgico è di solito anche vecchio), è quella di proporre giochi nuovi ma semplici, che per essere giocati non necessitino di dedizione 10 ore al giorno ogni giorno. Un momento di pausa e di divertimento, non un secondo lavoro. Insomma, svago e non mondi in competizione con il mondo reale.

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