Instagram e gli altri: chi legge i contratti?

20 Dicembre 2012 di Redazione

Instagram

E’ stato il caso di questi giorni in ambito tech. Stiamo parlando delle nuove norme contrattuali di Instagram, il popolarissimo servizio di photo sharing recentemente acquisito da Facebook. In breve sembrava che d’ora in avanti gli scatti pubblicati sarebbero stati a disposizione per iniziative pubblicitarie e vendita senza, tra l’altro, alcuni riconoscimento di diritto per gli utenti.

Ammettiamo di non aver avuto il tempo di andare a leggere nel dettaglio il documento accusato (interessante questo articolo in merito pubblicato da Cnet), in ogni caso c’è stata poi una successiva marcia indietro a seguito delle inevitabili proteste.

La domanda a questo punto è: quanti di noi effettivamente leggono i contratti di utilizzo che ogni giorno accettiamo prima di usufruire di servizi come Instagram, tra l’altro pure gratuiti? O magari quelli di servizi ben più cruciali, come ad esempio quelli bancari? Senza andare a scomodare le vendite porta a porta di lontana memoria…

E che cosa, al netto delle normative che regolamentano privacy e similia, saremmo disposti effettivamente a concedere pur di continuare, ad esempio, a utilizzare Facebook, che sembra ormai essere diventato uno strumento sociale irrinunciabile per milioni di persone?

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