In Jazz, il primo live di Nino Buonocore

24 Febbraio 2021 di Paolo Morati

È uscito in questi giorni In Jazz, il nuovo disco del cantautore e musicista napoletano Nino Buonocore, per il quale non abbiamo in questi anni mai nascosto la nostra stima. È quindi un piacere ritrovarlo, tra l’altro in un live, il primo della sua carriera, dopo aver anticipato lo scorso novembre il singolo Meglio così. Una ventata di aria fresca basata su solide radici, in un panorama in cui è veramente difficile uscire da quegli schemi sui quali la discografia odierna punta.

Difficile, di fatto, che chi si nutre, ad esempio, di trap si avvicini spontaneamente alla musica di Nino Buonocore se non altro perché non inserita in quelle playlist che guidano l’ascolto sulle piattaforme di streaming. E di aria fresca (e buona) parliamo proprio perché porta nel presente un modo di fare musica immortale, laddove nutriamo forti dubbi sul fatto che altri generi considerati oggi innovativi dureranno nel tempo.

La storia di Nino Buonocore è molto lunga e già diversi anni fa lo avevamo intervistato in occasione del suo ultimo lavoro di inediti, ed è disseminata di canzoni celebri e importanti e altre più nascoste ma altrettanto degne di nota. Il tutto con quella capacità di rivestirle, mantenendo però intatto il messaggio e il ricordo, cosa che non a tutti sempre riesce nel momento un cui si rivive il proprio passato facendolo presente.

Ecco che in questo live, si parte con Anche questo è amore per una carrellata che pesca da diversi suoi lavori, compresi i più recenti e meno noti. Ci sono quindi molte delle canzoni che ce lo hanno fatto amare in tanti anni (da Boulevard a I treni di agosto), suonate da un ottimo ensemble di musicisti, così come i grandi successi dal super classico Scrivimi alla meravigliosa Rosanna, alcune chicche come Esercizi di stile, fino alla degna chiusura di Solo un po’ di paura, tra lunghe session e assoli. In definitiva una musica senza rumore ed effetti speciali, una musica necessaria.

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