Quest’amore è una camera ipobarica

16 Settembre 2014 di Stefano Olivari

La vicenda dell’antidoping all’italiana sta finendo rapidamente in vacca, pur partendo da situazioni e riscontri concreti come quelli riguardanti Alex Schwazer e che non a caso dipendono da un organismo internazionale come la WADA. Sta finendo in vacca perché nel listone di 38 atleti di punta che sta circolando ovunque (si trova facilmente sul web, non abbiamo voglia di prenderci l’ennesima querela per la gloria di Google Adsense), si trovano situazioni diversissime già nelle premesse: mettere insieme mancate notifiche (degli spostamenti) e i cosiddetti ‘missed test’ è come unire le statistiche di divieti di sosta e spaccio di droga. La Procura di Bolzano ha comunque stilato una classifica, che vede al comando con 9 mancate notifiche-missed test (periodo gennaio 2011-giugno 2012) un atleta di recente celebrato, seguito da altri 37 con la classifica che si ferma perché sotto i 3 la Procura smette di fare i nomi. Una semplice scorsa mostra la presenza di tutte le specialità: dalla maratona al triplo, dai 100 metri all’asta, la morbidezza dell’atteggiamento di tutti nei confronti dei test era evidente. In linea teorica nessuno di questi atleti è un dopato, mentre è vero al 100% che FIDAL e CONI sono stati come minimo negligenti nell’applicare le norme. Perché l’aspetto statistico che colpisce non sono solo i test saltati o gli spostamenti comunicati male o non comunicati proprio, ma i test antidoping a sorpresa poi davvero effettuati. Meno di 40 all’anno in totale, in tutta l’atletica italiana… Pur mettendo il solito asterisco, cioè che sarebbe simpatico leggere di inchieste analoghe da parte della magistratura giamaicana o keniana, rimane il fatto che nel CONI presieduto da Gianni Petrucci e nella FIDAL di Franco ‘Asics’ Arese l’aspetto organizzativo dell’antidoping non fosse molto curato. Previsione: dopo un po’ di sputtanamento di Carolina Kostner e dei suoi grotteschi racconti familiari (tipo dormire con Schwazer e la sua, sua di Schwazer, camera ipobarica), per dare un personaggio in pasto al pubblico, il ‘tutti colpevoli nessun colpevole’ salverà personaggi che non meritano di essere salvati. A meno che non scendano in campo le vituperate intercettazioni, solo con queste si potrà gettare qualche mela marcia e valorizzare il lavoro di tanti atleti seri. E poi avanti con i ringraziamenti al colonnello, dopo un’eliminazione in batteria.

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