Basket
Il televisore di Tanjevic
Oscar Eleni 10/02/2025

Oscar Eleni sulla coda del tucano carenato dalli belli colori per sfuggire al canguro grigio che non ne vuole sapere di stare alzato tutte le notti per vedere e ascoltare la musica di Sanremo dopo aver sfidato nel salto in alto e in lungo i cestisti impegnati a cercare una Coppa Italia che forse renderà meno difficile la vita delle regine, anche se una uscirà ai quarti. Valli a capire certi animali, anche se sono sempre meglio degli uomini e mai accetterebbero in tribuna una madre che grida scimmia all’avversaria di sua figlia giurando al questore di non essere razzista, soltanto stupida. Ora per due anni dovrà starsene a casa, ma, come i furbetti dello stadio, quelli che col Daspo ci giocano a palla, vedrete che riuscirà a tornare sui campi a meno che gli altri genitori, i dirigenti, l’allenatore non la chiudano in uno sgabuzzino a mangiarsi qualche banana.
Settimana di passione fra coppe calcistiche, quella del basket, che spera di avere tribune piene e squadre di grande livello come quelle della pallavolo femminile, grande spettacolo a BOLOGNA per la rabbia e l’invida di chi a Basket City non credeva a quella bellezza tipo il primo set sparigliato oltre i 30 punti nella finale vinta da Conegliano su Milano, sbirciando SKY che offre atletica vera a tutte le ore. Atletica in sofferenza per Fabbri, contenta per Diaz e i suoi tripli balzi, ma felice per giornate dove giovani velociste italiane Doualla, Succo, Castellani accompagnano verso una bella stagione invernale Larissa Iapichino che intanto si avvicina ai 7 metri nella prima gara dell’inverno. Certo servirà una grande resistenza per godersi tutto perché con Sanremo di mezzo bisognerà fare i conti sapendo che da quel teatro mitico non staccheranno la presa prima delle due di notte, se andrà bene.
Il basket chiede uno spazio che sa non di non poter avere in prima serata, ma soltanto al pomeriggio ammesso che gli arbitri non cerchino passerelle per rivedere anche dieci volte un’azione, assegnare una rimessa, capire un blocco in movimento. Questo spettacolare via vai coinvolge la bella Milano ancora sotto choc sapendo che un’intelligenza malvagia e artificiale ha truffato, con tanti altri, anche l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti convinto di parlare con il ministro della Difesa. E non per aggiustare quella dell’Inzaghi appena incornato dal Kean che adesso piace tantissimo anche a Spalletti già stregato da Retegui uscito dal cilindro Gasperini appena hanno cominciato a vedere crepe nell’Atalanta sfiancata da troppi impegni.
Ci sarà confusione sotto i grattacieli, anche quelli abusivi, perché ad esempio i rioni occupati dal tifo milanista potrebbero non avere in barricata Ettore Messina che mercoledì sera sarà impegnato nella sua coppa Italia contro la Virtus Bologna, una sfida fra regine che lascerà in una pozzanghera di veleno chi dovesse perdere il quarto di finale e poi, magari, il trofeo contro le cacciatrici che arrivano da Brescia, Tortona, Trento, Reggio Emilia, Trapani e Trieste. Avendo tanto da vedere, soffrendo per il Galliani che non riesce a risollevare il Monza e ora si è ripreso Nesta, sapendo che il suo cuore milanista gode per i nuovi acquisti soprattutto in attacco, sicuri che avendo una batmobile sarebbe in tribuna a Torino per vedere la sua Armani e poi anche a Sanremo per mostrare i suoi amori ambrati, in questa bella confusione da Splendida Cornice, dopo aver fatto notte sul tavolo di Fazio, ci avventuriamo nel territorio paludoso delle pagelle che il basket si aspetta e lo diciamo senza presunzione, soltanto con la speranza che sia vero.
10 Boscia TANJEVIC se promette che il giorno del suo 78esimo compleanno giovedì prossimo guarderà il basket di coppa e poi Sanremo fumando un bel sigaro cubano senza tradire l’affetto per il toscanello al caffè rosso, trovando parole per farci credere che qualcuno ha seguito i suoi esempi, i suoi sacrifici, cominciando dalla Presidenza per finire al POZ.
9 Al BROTTO allenatore di Cremona per aver costretto il presidente ANTONINI ad ammettere che la TRAPANI sconfitta ha giocato davvero male e non ha perso per colpa degli arbitri. Anche REPESA è d’accordo e la replica in coppa dovrà essere velenosa come quella della TRIESTE che a BRESCIA ha commesso peccati alla fine dopo una bellissima sfida col POETA
8 Al GALBIATI che resta primo in classifica anche se la sua rosa ristretta adesso ha perso anche un pezzo da novanta per infortunio. Comunque vadano la coppa e il campionato questa TRENTO merita l’abbraccio di chi ama le cose semplici, le renette con un sapore.
7 A REGGIO EMILIA che viaggia forte, vince un supplementare di fuoco contro TREVISO, avversaria con le armi per eliminare Trento anche se noi applaudiremo la vincitrice, ma pure chi perderà, perché in campo andranno società che al nostro basket regalano idee, progetti seri.
6 Al MCGRUDER che torna a far sognare una Venezia dove KABENGELE sta tornando ad incuriosire gli scout della NBA, felici che contro di lui TOTÈ abbia fatto abbastanza per farsi finalmente notare anche da POZECCO come si augura SPINETTI guardiano di un di un faro cestistico di grande qualità.
5 Alla TORTONA che sembra aver infilato uno strano tunnel degli orrori dopo la bellissima prima parte della stagione. A Torino per battere la BRESCIA effervescente di Poeta avrà bisogno di ritrovare tiro e difesa.
4 Al BULLERI che non potendone più per certi fischi arbitrali da rivedere in moviola ha deciso di invadere il campo guardato con stupore, ma anche ammirazione, dal Messina che il Bullo conosce benissimo. Lo ha fatto con classe, certo il peccato è stato grave ma ammettiamo di averlo pure capito. Perché certi arbitraggi non aiutano chi crede che il ruolo più difficile nello sport, in tutti gli sport, sia proprio quello dei giudici. Quelli bravi, ma anche quelli che non lo sono, non stiamo parlando di una minoranza.
3 Alla PISTOIA beffata con l’ultimo tiro da SCAFATI nella sfida all’entrata dell’inferno retrocessione. Certo a ROWAN non ne va bene una, ma forse se lo merita pure.
2 Al MESSINA dispettoso che ogni settimana si fa mettere sotto processo e due giorni dopo costringe la critica a mangiarsela, quella lingua usata per ferirlo. Non abbiamo mai visto la vera ARMANI, colpa degli infortuni ma anche delle scelte fatte. Comunque la reazione è da squadra vera, non forte ma con un’anima.
1 A PAJOLA l’uomo ovunque della Virtus che ora cresce con Holiday perché vederlo martirizzare da arbitri senza cuore e, spesso, con vista offuscata, ci manda in paranoia e a farne le spese è il televisore. Lui continui così, noi prenderemo calmanti.
0 All’allenatore di VARESE che prima di affrontare TRENTO aveva fatto sapere che in campo sarebbero andati solo quelli che amano pure la difesa. Purtroppo è rimasto solo nei minuti di sospensione dove cercava di capire quel meno 20 che ha scatenato i fischi del pubblico di Masnago.
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