Il sorriso di Claudio Lippi

18 Novembre 2013 di Paolo Morati

Claudio Lippi

All’epoca della sua messa in onda, anno 1978, eravamo troppo piccoli per restare svegli a guardare Lo Sprolippio. Trasmissione di seconda serata di Telemilano affidata da Silvio Berlusconi a Claudio Lippi, oggi giudice di Tale e quale show, è stata poi tramandata fino ai giorni nostri come buon esempio di ironia e sperimentazione. Un programma arrivato di fatto dopo alcune esperienze in Rai per quello che secondo noi resta ancora oggi il vero unico erede di Corrado. Non a caso qualche stagione dopo lo stesso Mantoni lo scelse come sostituto per lo storico gioco Il pranzo è servito.

Vero è che Lippi – una carriera iniziata come cantante per poi dedicarsi a radio e televisione tra emittenti pubbliche e private – per quello che abbiamo potuto vedere non sembra aver mai avuto a disposizione la cosiddetta grande occasione. Forse considerato troppo classico nella conduzione per poter tenere in mano esuberanti varietà di punta, è diventato quindi con il tempo una sorta di mediano di spinta, ben voluto dal pubblico ma mai pienamente valorizzato dai selezionatori nonostante le buone qualità da centravanti.

Ottimo eloquio, battuta pronta e intelligente, professionalità da vendere, lo abbiamo visto condurre tra gli anni ’80 e i ’90 alcuni quiz, prime serate divertenti (da ricordare Il buon paese su Rete 4) e programmi già storici come Giochi senza frontiere, fino al successo clamoroso e imprevisto di Mai dire gol edizione 1996. Quando Lippi si ritrovò catapultato in studio, per caso, assumendo il ruolo improvvisato di bersaglio della Gialappa’s.

Poi ancora qualche spazio soprattutto in Buona Domenica per decidere nel 2006 di abbandonare la trasmissione festiva di Canale 5 non condividendone l’esagerata deriva trash e rissaiola (si legga a questo proposito un’intervista a Repubblica rilasciata all’epoca). Una scelta per la quale ha poi successivamente raccontato di averne pagato delle conseguenze.

Oggi Claudio Lippi sta ottenendo di nuovo l’attenzione dei telespettatori anche grazie allo show di (non a caso) Carlo Conti, a cui abbiamo dedicato lo scorso intervento televisivo. Un ripescaggio meritato per chi ci ha sempre dato l’impressione di voler tentare di fare una televisione garbata e con il sorriso.

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