Il Sanremo di Patty Brard

6 Novembre 2008 di Stefano Olivari

Nella puntata precedente abbiamo parlato di Luis Miguel e del Sanremo 1985, pieno cuore del decennio d’oro con al potere Craxi, Reagan, eccetera, ricevendo segnalazioni di superculto. Su tutte una: se è facile ricordare che a presentare quell’edizione fu Pippo Baudo (basta tirare a indovinare), non altrettanto si può dire della valletta o co-presentatrice: silenzio, rullo di tamburi e…Patty Brard! No, se non ve la ricordate non siete rincoglioniti. In Italia era una totale sconosciuta, quando un imbarazzato Baudo la presentò genericamente come ‘attrice’. Invece Patty era soprattutto una cantante: Sull’allora trentenne olandese di origini indonesiane si diffusero mille voci: figlia di un principe, parente di Agnelli, raccomandata di mezzo arco costituzionale. L’unica cosa semi-reale era la seconda visto che all’epoca era sposata con Carlo Nasi, nipote o qualcosa di simile dell’Avvocato che tanto faceva sghignazzare i cronisti con battutone tipo ‘Boniek bello di notte’. Per il resto era soprattutto una cantante, nelle famosissime Luv’: a memoria la prima band di successo formata da sole ragazze, sorta di Spice Girls in salsa Settanta e di genere simil-Abba, creazione a tavolino di un manager olandese di cui proprio Patty era stata segretaria prima ancora che cantante. Insomma, non la solita miracolata sanremese (tipo la bulgara di Saccà), anche se nella nostra microstoria è stata descritta come una meteora dal genere Zahoui: adesso, ultracinquantenne, è inserita nel circuito dei revival di mezza Europa.
stefano@indiscreto.it
Video1: Le Luv’ in Ooh, Yes I do
Video2: Le Luv’ in You’re the greatest lover

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