Basket
Il salto di Poeta
Oscar Eleni 02/06/2025

Oscar Eleni in ginocchio davanti alle gazze irlandesi che si domandano il motivo di tanta tristezza, adesso che il cuore è schiacciato in mischia chiusa più di quello dei giocatori di VIADANA battuti dalla ROVIGO che ha pregato bene per la sua storia ovale. Be’, siamo tristi come le gazze sul mare irlandese perché avremmo voluto essere a BOLOGNA per il viaggio d’addio del nostro amico Willy, ma , per fortuna, Lorenzo, Pellacani, quelli che vedono arcobaleni anche se i droni portano bombe e si spara su chi ha fame, hanno pensato a tutto, magari uscendone con un occhio nero.
Qui nella terra dei cachi dove le mamme litigano ai bordi di una piscina, dove si torna a remare forte visto che anche l’Italia potrà presentare degli otto competitivi, salutando Manila Esposito e la bella squadra di ginnastica dopo il terremoto che ha spezzato le ali alle farfalle della MACCARANI e dell’Italia, sia chiaro, felici che Larissa Iapichino abbia trovato il mare oltre i 7 metri nel salto in lungo per avvicinarsi alla gloria materna, sapendo che il Golden Gala di atletica sarà spettacolo dove Furlani, pure lui saltatore in lungo dai mille prodigi, promette meraviglie, torniamo alla città triste, la Milano che nello stesso sabato malvagio vede cadere l’Inter e naufragare l’Armani messa in onda due ore prima scontentando tutti come ha detto FUOCHI perché anticipare di un’ora sarebbe stato più logico e questo GANDINI doveva dirlo ai programmatori. Per fortuna i feriti e le bestie le hanno dovute domare a Parigi dove nei cosiddetti festeggiamenti per la vittoria in Champions del Paris Saint-Germain sono finiti con 600 arresti, due morti e qualche ferito anche grave. Consolazione da perdenti, direte voi, ma come diceva il saggio Tanjevic, come ha ripetuto Peterson, naufragando purtroppo su Trump, ma lui dice che ha votato pure KENNEDY, allora siamo confusi, poco americani ecco, le finali le giochi solo se ci sei arrivato vincendo partite anche importanti.
È andata così, ma non riusciamo a capire lo stupore per certe reazioni tipo quella di Simone Inzaghi che sta riflettendo sul futuro, sul mondiale per club che potrebbe essere riscatto, ma anche sprofondo neroazzurro. Prima di Parigi è stato scritto di tutto, pensando che gli emirati sarebbero stati un porto felice, adesso si criticano anche i ritiri prepartita, le scelte, domandandosi se davvero ha un senso riconfermare chi ha preso una stangata come quella di Monaco. Litigi da marciapiede, fra spazzini che prima si divertono a spargere letame sui marciapiedi e poi si lamentano se devono pulirlo. Un po’ come il caso ACERBI-SPALLETTI e noi pensiamo che un tecnico abbia tutto il diritto di scegliere e di avere anche dubbi.
Un po’ quello che sta succedendo anche nel basket che è diventato sport minore in piene semifinali dei playoff, nei giorni in cui la RAI assicura dirette per le Nazionali e per la finale di A2 fra RIMINI e CANTÙ, che ci daranno la seconda promossa, dopo UDINE, per il campionato che verrà, quello dove CREMONA avrà anche la squadra di calcio in serie A, lasciando nei tormenti il presidente della FIDAL che sognava di poter vedere il suo SPEZIA all’Olimpico e a San Siro, ammesso che prima non abbattano tutti e due gli stadi.
Basket che applaude il doppio salto mortale di BRESCIA capace di vincere due volte sul campo di TRAPANI e bisogna dire che POETA è uscito alla grande, bravo nel dirigere il doppio capolavoro, bravo nello schivare le strane domande sugli arbitri, fingendo di non sentire i compimenti di ANTONINI, il presidente della neopromossa dei miracoli, che elogiando DELLA VALLE e IVANOVIC, grandi davvero, ha aggiunto di aver visto in difficoltà l’arbitro LANZARINI, un bolognese perseguitato anche in piazza Grande, cosa che forse pensavano più i suoi avversari che dopo un grande vantaggio si erano ritrovati la squadra di REPESA a tre punti.
Opinioni, punti di vista. Come potrebbero spiegare bene i presidenti di OLYMPIAKOS e PANATHINAIKOS che nelle finali del campionato greco si dicono di tutto, stupiti degli insulti reciproci. Lo stesso atteggiamento di ATAMAN che sa bene cosa succede nella sua casa e non può essere stupito se qualche bestiolina tifosa dei biancorossi lo insulta tirando in ballo il fatto che è pure turco. Vergini dai candidi manti che torneranno in scena in tutti questi playoff, in tutti gli sport, in tutte le feste comandate e anche nei feriali fra le maledizioni delle redazioni che dovranno sempre lavorare fino a mezzanotte, della gente che, tornando a casa tardi dopo le partite dovrà inventarsi buone scuse al mattino dopo andando al lavoro, o magari con la compagna trascurata che avrebbe preferito un teatro, un cinema, un buon ristorante.
Con questo stato d’animo, pensando più ai rifugiati e a chi vive sotto le bombe che alle marce trionfali dietro ai carri armati, senza fremiti per i grandi velisti che verranno a giocarsi il trofeo più prestigioso in Italia, sul mare di Napoli, andiamo alle pagelle mentre le bocce sono ancora in movimento.
10 A MYERS e DANILOVIC, grandi nemici sul campo ai tempi dei veri derby FORTITUDO-VIRTUS, uniti nel nome delle nuove maglie per AZZURRA, “soci” sorridenti per davvero e questa volta non è un pesce d’Aprile come confessarono in passato quelli che li avevano già riuniti.
9 Al PETERSON che si confessa sul CURIERUN perché, finalmente, ammettendo che in Cile mandava informazioni al presidente NIXON, ha dato ragione al nostro compianto collega MENICHELLI che lo considerava spia per la CIA.
8 A Gianluca BASILE che come cuore di RUVO, in Puglia, viene anche ricordato come grande campione del nostro basket prima sul campo e ora fra i randagi e i suoi bei campi coltivati.
7 Alla coppia DELLA VALLE-IVANOVIC che esalta davvero il lavoro di Peppe POETA un esordiente in grado, forse, forse, di portare via il titolo di allenatore dell’anno a GALBIATI che a TRENTO avrebbe meritato un trattamento più signorile, nella speranza che presto trovi il posto giusto dove lavorare e vincere ancora.
6 A RIMINI e CANTÙ se nella loro finale per la promozione si batteranno soltanto sul campo senza accettare tifosi che prima si picchiano, poi si medicano e, alla fine, forse, vorranno sapere chi è più bravo, come, ad esempio, in semifinale fra Rimini e Forli e con le multe al campo di Desio, ultimo rifugio prima che il grande basket torni in un palazzo vero del Cantuki.
5 Al caro REPESA, grande allenatore, se pensa di essere assolto dicendo che la sua TRAPANI ora non ha più niente da perdere. Gli auguriamo di tornare per la quinta nella sua casa dove il COMUNE pressa per avere soldi offrendo poco e niente oltre al vecchiume, ma resta aperto il processo per le tensioni che hanno fatto perdere la mira ad una squadra che pensavamo vaccinata dopo la prima contro REGGIO EMILIA.
4 Al MERCATO SEMPRE APERTO che piazzando, ad esempio ELLIS e GUDURIC a MILANO, MIROTIC a MONTE CARLO, non può certo favorire prestazioni di livello per chi sa già di avere un sostituto o le valigie pronte.
3 Alle AMICHEVOLI dove si perde un talento come MATILDE VILLA. Su questo ha sempre avuto ragione il Nano Ghiacciato che in vista di grandi impegni preferiva allenamenti senza rischi per cartilagini e muscoli.
2 Alle cronache gialle sulle finali dei playoff in GRECIA fra le due grandi, lo stesso clima che hanno dovuto respirare le squadre di Eurolega che hanno visitato i due campi ateniesi.
1 All’EUROLEGA che allargando il torneo a 20 squadre, iscrivendo anche la squadra del DUBAI (trasferta semplice?), istiga la federazione mondiale all’anatema, perché non è svilendo i campionati nazionali che il basket farà veri progressi.
0 Alla LEGA che si è spaccata in due non dando il quorum per la riconferma alla presidenza del GANDINI che era anche l’unico candidato. Se le società ribelli avevano altri in mente dovevano presentarlo all’assemblea, non nasconderlo, e se fosse GHERARDINI, da 10 per il lavoro al FENER, da 10 in tante cose, allora speriamo che tutto si svolga in assoluta chiarezza, davanti al mondo dei canestri.