Il ritorno di Icardi all’Inter

16 Ottobre 2019 di Indiscreto

Mauro Icardi il prossimo giugno vuole tornare all’Inter e questo è un segreto soltanto per chi vuole far passare per geniale operazione quello che di fatto (l’attaccante argentino ha facoltà di rifiutare il riscatto da 70 milioni del Paris Saint-Germain) è un prestito libero, che rimanda di un anno, per non dire due visto che il nuovo legame con l’Inter scadrebbe nel 2022, la soluzione di un problema. O meglio, di ciò che era stato rappresentato come un problema.

L’intervista concessa ad Alessandro Grandesso della Gazzetta dello Sport ci dice, nemmeno troppo fra le righe (“Milano è la città dove vogliamo continuare a vivere quando avrò finito di giocare”), che il capitolo Inter è tutt’altro che chiuso nella testa di Icardi e i complimenti a Conte sono un messaggio chiaro. La nuova linea, sua e di chi adesso lo consiglia, è che un ritorno nella prossima stagione, dopo una ventina di realistici gol nel PSG, non farebbe perdere la faccia né a lui né a Marotta. La penserà così anche Marotta? Pare di no.

La casa a San Siro è sempre lì, quella sul lago di Como anche, quella a Porta Nuova sta per essere rifinita, i figli o quasi figli non sono e non saranno spostati (curiosità: ci dicono che adesso il più grande, Valentino, non giocherà più a calcio nel Como, ma nella Pro Patria di Busto Arsizio: stiamo comunque parlando di Pulcini) per alcun motivo. La casa a Parigi sta forse per essere trovata, un appartamento in affitto senza troppo sfarzo: poi magari ci rimarrà dieci anni, anche se nessuno può dirlo visto che al PSG tutto è in discussione a partire dall’impegno finanziario dei qatarioti.

Ma soprattutto l’evidenza è quella degli anni scorsi, visto che stiamo parlando di due giocatori di fama internazionale. Lukaku è un giocatore diverso da Icardi, è tecnicamente più simile al Vieri grezzo degli inizi che al Vieri maturo dell’Inter, ed è soprattutto un giocatore che fa il lavoro di sponda, sia pure con piedi di gesso, richiesto da Conte. Però è diverso da Icardi. Non si sta paragonando Ronaldo a Piripicchio, in nessuna direzione, anche se al 100% della forma è più forte Icardi, ma due giocatori che Conte non ha mai ritenuto alternativi. Se davvero si materializzerà l’anno di transizione (traduzione: nono scudetto di fila della Juventus, con discorso chiuso in gennaio) tante parole dette in estate potrebbero sembrare ancora più stupide di quanto siano sembrate in diretta.

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