Il ritmo di Gepy

5 Luglio 2010 di Alvaro Delmo

di Alvaro Delmo

Nei giorni scorsi è mancato Giampiero Scalamogna, in arte Gepy & Gepy. Al di là dei coccodrilli di rito, che abbiamo letto anche su diversi quotidiani online, vogliamo proporre su Indiscreto un intervento volutamente non finalizzato a ripercorrere la carriera del massiccio interprete e autore romano (tra l’altro anche grande tifoso della Roma, per la quale aveva scritto uno degli inni ufficiali) focalizzandoci piuttosto su un suo strepitoso album del 1979 intitolato Body to Body da cui venne estratto l’omonimo singolo, grande successo anche oltreoceano. Di questa raccolta ci piace parlare perché rappresenta uno dei casi importanti di disco music italiana di caratura internazionale, antecedente l’avvento della italo dance che spopolò negli anni a seguire. Un’opera caratterizzata da ritmiche pulsanti, funky, e da un uso degli archi che allora la faceva da padrone in questo tipo di produzioni.
La voce di Gepy ci è sempre piaciuta, per i suoi colori estremamente soul anche quando intepretava brani più classici dei quali il più noto è sicuramente (Più), proposto in duetto con Ornella Vanoni nel 1976. Ma il suo capolavoro, per tornare al tema, è senz’altro Body to Body che, al di là del ‘contenitore’ estremamente estroso (ci riferiamo alle indimenticabili foto che campeggiano sul vinile, che conserviamo gelosamente) è una produzione di ottimo livello, curata negli arrangiamenti e alla quale contribuì un esercito di session men protagonisti dell’epoca. Tra questi il batterista Martin Harrison (già collaboratore di Donna Summer), il chitarrista Mats Björklund (La Bionda), il bassista Dave King (Elton John e Tina Turner) e il tastierista Geoff Bastow (Giorgio Moroder). Oltre alla straordinaria title track, che in molti ricorderanno come sigla di Discoring , emerge su tutte la traccia quattro, African Love Song, spettacolare intreccio di suoni tra archi, fiati e ritmica irrestitibile. Ma tutte le sei composizioni dell’album meritano ben più di un ascolto, capaci di scatenare una irrefrenabile voglia di muoversi e ballare. In conclusione, ci piacerebbe che Gepy potesse leggere coi suoi occhi questo piccolo nostro contributo alla sua arte. Come purtroppo talvolta accade siamo però arrivati tardi.
Alvaro Delmo
(in esclusiva per Indiscreto)

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