Anni Ottanta
Il ritiro di Scialpi
Stefano Olivari 17/06/2020
Scialpi ha annunciato il suo ritiro dalla musica, alla fine del 2020 e dopo quasi quattro decenni di carriera. Scialpi o Shalpy, comunque si chiami adesso il cantante nato a Parma nel 1962 che segnato con le sue hit soprattutto gli anni Ottanta. Uno solo di successi come Rocking Rolling, Cigarettes and coffee, No East No West e Pregherei (a noi piacciono moltissimo anche Cry e A… amare, ) vale l’intera carriera di cantanti intervistati come venerati maestri. Anche la sola intro di No East No West: vi preghiamo, riascoltatela.
Alla base dell’addio alla musica ci sono, come ha spiegato lo stesso Scialpi (vero nome Giovanni Scialpi) problemi di salute, la depressione post fine del matrimonio (lo sposo era il suo ex manager Roberto Blasi), la difficoltà di uno che a 58 anni si sente fuori dal giro della musica, sia di quello dei giovani di oggi sia di quello molto più lucroso dei giovani di ieri. Non che Scialpi non abbia mai fatto televisione, ma di sicuro ha ricevuto un centesimo degli inviti riservato ad altre vecchie glorie.
Perché Scialpi è stato emarginato? Non certo per l’omosessualità, peraltro rivelata ufficialmente solo nel 2015. Forse per il suo essere molto diretto, cosa che non gli ha portato troppe amicizie e che lo ha tagliato fuori, appunto, anche da quel marchettificio televisivo che non si nega nemmeno a chi ha scritto mezza canzone. Quanto all’immagine, i danni creati dalla chirurgia plastica sono stati più gravi di quelli dell’età, come avviene nel 99% dei casi.
Al conto corrente di Scialpi non ha giovato nemmeno la sua collocazione, ai livelli più alti, nell’immaginario anni Ottanta, autore di molte delle sue canzoni ma soprattutto icona di un pubblico di adolescenti femmine, maschi e non solo. Un periodo eccessivo ed inimmaginabile nel mondo del politicamente corretto, degli appelli, delle mascherine fuori e dentro il nostro cervello. Grazie Scialpi. Oggi come allora siamo isole, nell’oceano della solitudine.