Il rimbalzista che non saltava la Gazzetta

5 Luglio 2007 di Stefano Micolitti

WASHINGTON WIZARDS
(Chicago Packers 1962) (Chicago Zephyrs 1963) (Baltimore Bullets 1964-1973) (Capital Bullets 1974) (Washington Bullets 1975-1997)
ALL TIME MVP
ELVIN HAYES – forward-center (1972-1981). The Big E…e chi altro poteva essere ?…Il ragazzo che alla Houston University stupì l’America schiantando l’UCLA di Alcindor imbattuta da 47 partite, dopo quattro anni ai Rockets, trova casa a Washington e diventa immediatamente il punto di riferimento della squadra, portandola ad otto playoffs consecutivi, culminati col titolo nella fantastica cavalcata del 1978, quando, finalmente, citando Dick Motta, ‘la signora cicciona cantò a squarciagola’. 6’9” con fisico da Mister Universo, grande velocità e mano morbidissima…super rimbalzista e difensore, The Big E brevettò il turnaround jumper facendolo diventare il suo marchio di fabbrica…il tiro veniva scoccato in leggero allontanamento dopo un giro rapidissimo sul piede perno ed era pressoché immarcabile.
ALL TIME FIRST TEAM – STARTING FIVE
F ELVIN HAYES (1972-1981) – Hall of Famer…maschera serissima sia in campo che fuori…molto amato dai tifosi ma non altrettanto dai giornalisti che lo hanno spesso criticato ed accusato di essere il principale responsabile delle sconfitte (anche in finale) dei Bullets…peccato che dal giorno della sua cessione a Houston nel 1981, Washington non sia più andata da nessuna parte. Tre finali raggiunte ed un titolo…Iron man, solo 7 partite saltate in 9 stagioni ai Bullets con totali in carriera di 21.2 ppg e 12.7 rpg.. Tre volte membro dell’All NBA First Team e tre del Second Team…otto volte All Star. Terzo nella classifica NBA di tutti i tempi dei minuti giocati, sesto in quella dei rimbalzi.
F GUS JOHNSON (1963-1972) – ‘The Honeycomb’…uno dei primi grandi saltatori…power forward di 6’6” con grande bagaglio tecnico e umano. Dunker almeno 10 anni avanti ai suoi tempi. Dominante a rimbalzo nonostante di altezza ampiamente inferiore ai pari ruolo…ottimo difensore grazie ad un grande cuore ed a mezzi fisici non comuni. Una finale raggiunta con i Bullets nel 1971…cinque volte All Star e quattro volte All NBA Second Team…17.4 ppg e 12.9 rpg in nove stagioni a Washington. Il management dei Lakers rimpianse amaramente di non averlo scelto al primo giro del draft 1963, avendone avuto la possibilità, dichiarando poi di essersi giocato almeno due o tre titoli negli anni ’60 per quell’errore. Chiamato a fine carriera da Slick Leonard ai Pacers per una tazza di caffè, gioca una memorabile gara 7 delle finali ABA 1973 in trasferta contro i Kentucky Colonels: entra per Mel Daniels e, reggendosi a malapena sulle ginocchia più volte operate, annulla Artis Gilmore e mette un canestro determinante nel quarto periodo, infilandosi l’anello al dito nell’ultima partita della sua carriera. Il guerriero indomabile perde la sua ultima battaglia nel 1987 contro un male incurabile che se lo porta via a soli 51 anni.
C WES UNSELD (1968-1981) – Hall of famer…centro di appena 6’7”, ma largo come un armadio a quattro ante…entra nella lega col botto, venendo nominato nel 1969 Rookie of the Year e, addirittura, MVP (13.8 ppg e 18.2 rpg)…13 stagioni ai Bullets e 12 volte ai playoffs con 4 finali e un titolo. Non saltava l’edizione della Gazzetta di Ferragosto, ma i rimbalzi erano tutti suoi grazie ad un senso della posizione assolutamente superiore ed a mani rapidissime. Tocco morbido vicino a canestro ed ottime doti di passatore…il vero leader di quella che è stata la stagione d’oro di Washington…MVP delle finali nel 1978…cinque volte All Star…10.8 ppg, 14 rpg, 3.9 apg col 50.8% dal campo in carriera.
G EARL MONROE (1967-1971) vedi anche New York Knicks. The Pearl al suo meglio…Hall of famer…stella dei playground newyorkesi, non dimostra alcun timore reverenziale e porta il suo stile di gioco nell’NBA imponendosi subito come una delle migliori guardie della lega…epiche le sue sfide con Walt Frazier, soprattutto ai playoffs, 4-0 per NY nel 1969, 4-3 sempre per i Knicks nel 1970 e finalmente 4-3 per i Bullets nel 1971, anno della sconfitta in finale contro i Bucks di Alcindor e Robertson. Classico giocatore da uno contro uno, immarcabile in campo aperto. Rookie of the year nel 1968, due volte All Star ed una volta membro dell’All NBA First Team…23.7 ppg e 4.5 apg in carriera con i Bullets.
G PHIL CHENIER (1971-1980) – Scelta sofferta e comunque discutibile…Monroe a parte, Washington non ha avuto altri grandissimi giocatori nel backcourt, giocatori di grande spessore che abbiano passato i loro anni migliori con la franchigia. Black dai tratti asiatici…giocatore completo e molto solido…buon tiratore dalla distanza con ottima tecnica…difensore, sempre tra i migliori negli steals. Otto stagioni culminate ai playoffs e tre finali con un titolo nel ’78, sfortunatamente per Chenier proprio l’anno in cui i playoffs non li giocò a causa di un infortunio. Tre volte All Star ed una volta All NBA second team…cinque stagioni con oltre 19.7 ppg…
PANCHINA
G MICHAEL JORDAN (2001-2003) – MJ a fine carriera…ancora in grado di essere un giocatore di impatto anche se le gambe l’avevano ormai abbandonato…essenzialmente un giocatore perimetrale e difensore…non è riuscito a far fare il salto di qualità ad una squadra assai mediocre. Comunque meglio un Jordan al 50% che la quasi totalità delle guardie della franchigia al loro peak. Due volte All Star…21.2 ppg, 5.8 rpg e 4.3 apg nelle ultime due stagioni per il più grande di sempre.
G JEFF MALONE (1983-1990) – Tiratore meraviglioso, sia come tecnica che come risultato, anche se il range non si spingeva oltre la linea da tre…giocatore stile anni ’60, raramente un movimento atletico ma sempre molto setoso e compassato. Non dovevate chiedergli però di fare altro…20.2 ppg in sette stagioni ai Bullets ma anche 2.6 rpg e 2.7 apg che non sono esattamente i numeri che ti aspetti da una guardia di 6’4”, 205 lbs e grandissima tecnica. Due volte All Star ed una sola stagione sopra il 50% di vittorie.
G KEVIN LOUGHERY (1963-1971) Per noi Kevin sarà sempre innanzitutto un esagitato in borghese con sgargianti camicie e pantaloni a zampa d’elefante che corre su e giù per le sidelines guidando i Nets alla conquista di due titoli ABA…ma è bene ricordarsi che è stato anche un giocatore, ed anche uno niente male…grande aggressività e discreta mano…13.3 ppg e 3 apg…due grandi stagioni nel 1969 e 1970 oltre i 22 ppg. Scelta fatta col cuore, altre guardie del Second Team potrebbero occupare questo posto.
F BOB DANDRIDGE (1977-1981) – Swingman molto tecnico…secondo terminale offensivo, dopo the Big E, nei grandi Bullets fine anni ’70. Arriva da Milwaukee nel 1977 a contribuisce subito a portare il titolo a Washington. Pacco completo: grande realizzatore con dimensione dentro e fuori, rimbalzista e difensore…regala a Washington due stagioni super, nel ’78 e ’79, che coincidono con il raggiungimento delle finali…22.1 ppg, 6.9 rpg e 4.7 apg nelle 38 partite di playoffs delle due magiche stagioni. Una volta All Star, membro dell’ All NBA Second Team nel 1979, membro dell’ All NBA Defensive First Team sempre nel 1979…17.6 ppg, 5.2 rpg e 3.8 apg in quattro stagioni con i Bullets, le ultime due segnate da infortuni che determinarono la fine della sua carriera.
F CHRIS WEBBER (1994-1998) – Una delle migliori power forward dell’ultimo decennio, arriva da Golden State portandosi dietro il suo titolo di Rookie of the Year, tutto il suo bagaglio di immaturità, oltre che il pesante fardello del ‘timeout’. Tecnicamente splendido…6’9” di grandi mezzi atletici ma anche con tecnica di passaggio e controllo di palla da guardia…delle guardie ha anche il range di tiro: a Washington si innamora del tiro da tre, passando da 14 tentativi con i Warriors, a stagioni da 145, 151 e 205 tentativi, sfiorando il 40% in un’occasione. Una stagione quasi interamente persa a causa di un infortunio alla spalla. Una volta All Star e playoffs raggiunti nel 1997…20.9 ppg, 9.6 rpg e 4.4 a

pg in carriera a Washington, tirando col 50% dal campo.
F BERNARD KING (1987-1991) vedi anche New York Knicks e New Jersey Nets. Dire che Bernie ha lasciato un segno ad East è chiaramente un eufemismo…dato per finito dai Knicks, trova casa a Washington e tira fuori dal cilindro quattro stagioni fantastiche, prima che l’ennesima operazione al ginocchio lo costringa alla resa. Persa molta esplosività, King si reinventa giocatore da area pitturata attingendo dal suo straordinario bagaglio tecnico…è una escalation continua: 17.2, 20.7, 22.4, 28.4 i suoi ppg nei quattro anni a Washington, culminati con il ritorno all’All Star Game nel 1991, sua ultima stagione ad alto livello. E per Bernie non è finita qui…ci rivedremo ad ovest.
C WALT BELLAMY (1961-1965) vedi anche New York Knicks. Entra nella lega col botto: Rookie of the Year nel 1962 con 31.9 ppg e 19 rpg, in maglia Chicago Packers…quattro stagioni di grande qualità con la franchigia che passa da Packers a Zephyrs a Bullets, anche se con statistiche sempre in lieve ma costante peggioramento. Centro molto tecnico ed, in quegli anni, assolutamente dominante…quattro volte All Star…sempre tra i primi tre della lega nella percentuale dal campo…un’apparizione ai playoffs, nel 1965, eliminati nella finale dell’Ovest dai Lakers nonostante 20.9 ppg e 15.1 rpg…Hall of Famer.
Fine prima parte. Ovviamente continua…

Stefano Micolitti
smicoli@tin.it

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