Il problema non è Morgan

22 Febbraio 2010 di Libeccio

di Libeccio
La tecnica della Parietti, la strategia di Mourinho, il rispetto per Zaccheroni, le frasi del nuovo Ranieri, gli impresentabili di Sanremo e il modello Abramovich.

1. Una tecnica auto-promozionale abbastanza sperimentata consiste nel parlare di sé stessi in riferimento ad una persona con una capacità di risonanza mass-mediatica molto alta. E’ quanto è accaduto ad Alba Parietti a proposito della presunta love story di S. Valentino con Special One. Grazie agli effetti mediatici (amore ma anche odio, dal punto di vista dei numeri è la stessa cosa) che il fascinoso allenatore portoghese suscita sempre, l’Alba nazionale è tornata in auge neanche si fosse veramente fidanzata con Mourinho. Non notizie, che non ci interessano ma che in ogni caso sono state quasi silenziate: solo a John Terry e Tiger Woods la stampa sportiva italiana riserva grande spazio, agli eroi formato famiglia del nostro calcio un po’ meno. Eppure a parità di gossip dovrebbero interessare di più.
2. Di Mourinho si dice che è bravissimo a calamitare l’attenzione su di sé e a proteggere la squadra. Come nel caso delle ultime dichiarazioni precedenti alla gara con la Sampdoria (alcune fantastiche). Se però il risultato e quello che si è visto in campo da parte di alcuni giocatori interisti, che son sembrati colti da sindrome del tarantolato, allora occorre rivedere un po’ il concetto. La verità è che l’Inter è stanca e sta arrivando ai momenti topici della stagione, dove ogni errore costa il doppio. Su di essa c’è attenzione spasmodica, sugli altri invece quasi nulla. In fondo lo si è detto in tutte le lingue: nessuno può perdere lo scudetto se non l’Inter.
3. Per la Juve del futuro ora si parla di Cesare Prandelli come di cosa fatta. La candidatura Lippi quindi è del tutto tramontata, insieme a quella Benitez, Blanc, Hiddink e di chissà chi altro. Zaccheroni in tutto questo caos non sappiamo come possa sentirsi, ma in ogni casomeriterebbe maggiori considerazione e rispetto. Sulla Juve ogni giorno si sentono i giudizi taglienti di un ex non da poco come Luciano Moggi, che sparge veleno più o meno contro tutti: bersaglio del momento il ‘traditore’ Roberto Bettega. Eppure la Juventus ha buttato via vari anni della sua storia soprattutto per colpa sua. A volte l’aver fatto favori ai giornalisti paga i suoi dividendi.
4. Nel calcio, forse anche nella vita, conta solo il presente. Ed il presente è di Claudio Ranieri, portato in trionfo a Roma come un nuovo Giulio Cesare. L’ex causa di tutti mali della Juventus (lo dicevano i giornalisti moggiani) alla Roma sta facendo non bene ma benissimo. Però l’imperiosità di certe sue dichiarazioni ci sorprende. Fortuna e bravura a parte, ci sarebbe da chiarire come mai tanti giocatori della Roma che con Spalletti o erano spenti oppure costantemente infortunati ora invece sono tornati degli autentici leoni. Lui si è talmente calato nella parte da regalare proclami storici, da “Facciamo vedere ai greci quanto sono forti i Romani” a “Voglio in campo 11 gladiatori”. Aspiranti Mourinho crescono.
5. A Sanremo hanno portato Emanuele Filiberto, una piacente signorina pare esperta di burlesque che ama bagnarsi con lo champagne immersa in una coppa gigante, Maurizio Costanzo (l’incarico gli mancava, e i 3897 incarichi di vario genere già accumulati si sono arricchiti di altra fantasiosa consulenza), Rania di Giordania (perché oltre al principe ci vuole anche la principessa che fa salire il picco di ascolti, dicendo cose ovvie su fame nel mondo e pace) oltre all’immancabile Christian De Sica a promuovere l’ultimo suo capolavoro. Scusate: ma siamo proprio sicuri che proprio Morgan fosse il problema?
6. Il proprietario del Chelsea Roman Abramovich è uno degli uomini più ricchi del pianeta, il suo patrimonio
diretto essendo stimato in circa 15 miliardi di dollari. Orfano sin da piccolissimo di entrambi i genitori ha trascorso gran parte della sua adolescenza in un orfanotrofio e intorno all’età di 25 anni è diventato
improvvisamente ricchissimo sfruttando gli spazi che il crollo della vecchia Unione Sovietica apriva a chi aveva coraggio, amicizie giuste e sfrontatezza. Di lui raccontano le cronache che possiede 4 barche fantastiche. La più grande misura 167,67 m. e contiene al suo interno un sottomarino per svignarsela senza essere visti (non si sa mai), 4 motoscafi, un elicottero e una barca a vela, oltre alla piscina, al campo da tennis e parecchie altre cose. Quella più piccola misura 55 m. e pare sia usata per gli spostamenti brevi. Di Abramovich raccontano di una cena per 8 persone a Milano, alcuni mesi fa. Una cena in un ristorante di lusso della Milano da bere. Costo finale: 57 mila euro. Altro aneddoto appreso di recente a Roma: arriva nella capitale con la fidanzata Daria Zukhova e si ferma a cena in un neanche notissimo ristorante del centro. Però molto di tendenza. come si usa dire. Né il direttore del locale, né i camerieri lo riconoscono. Daria si lamenta del fatto che il direttore non si sia comportato con la dovuta gentilezza. Nei giorni successivi alla cena, Abramovich compra ad un prezzo assurdo il locale e licenzia il poco solerte direttore. Così impara a vivere. Questo è quindi il famoso ‘Modello Premier League’: con i miei soldi faccio quello che voglio. Nei bar italiani lo avrebbero detto meglio, esaltando i colpi di mercato del presidente della squadra del paesello. L’unica vera differenza è che Abramovich i soldi li ha davvero e non fa firmare liberatorie false ai propri giocatori.
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)

Share this article