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Calcio

Il pianeta Vega

di Stefano Olivari

Pubblicato il 2009-03-25

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di Stefano Olivari

1. Che fine ha fatto Ramon Vega, per pochi mesi nel 1996-97 difensore del Cagliari? Se lo chiede Paolo. Dopo quattro stagioni al Tottenham, una buona e tre da comparsa, lo svizzero (fra l’altro lanciato in nazionale da Roy Hodgson e presente ad Euro 1996, dove però in panchina c’era Artur Jorge) classe 1971 dopo annate nel Celtic e nel Watford ha chiuso con il calcio professionistico nella B francese, con il Creteil nel 2003. Dopo avere aperto varie scuole di calcio (quella di maggior successo a Marbella) ed avere provato a fare il procuratore sia in proprio che in società con altri, adesso fa l’imprenditore a 360 gradi. Cosa che vuol dire tutto e niente: in pratica qualche anno fa ha fondato il Duet Group, azienda che si occupa di private equity (tutto e niente, appunto), mentre più recente è la passione per gli alberghi. Con un’altra azienda si occupa infatti di acquisizione e gestione proprio di hotel e affini: uno dei colpi è stato la gestione del ‘Le Rosalp’ a Verbier, in Svizzera (Vallese). Indagine facile perché un mese fa tutti i quotidiani inglesi hanno parlato della vita di Vega, che sarebbe stato a capo di una cordata per rilevare il Portsmouth da Gaydamak. Con un’offerta (pare di un milione di sterline) definita da Peter Storrie, presidente-manager della società, ‘The biggest joke I’ve ever seen’.
2. E Nenad Sakic, coetaneo di Vega e curiosità di Angyair? Il difensore serbo, che da noi arrivò a Lecce prima di giocare cinque stagioni e spiccioli nella Sampdoria, ha chiuso la carriera nel 2006 nella squadra dove è cresciuto prima di andare alla Stella Rossa, il Napredac di Krusevac. Quasi subito è diventato direttore sportivo della società, che nel frattempo è stata ripescata nella massima divisione serba a causa di un fallimento, e dallo scorso dicembre ne è anche diventato l’allenatore prendendo il posto dell’esonerato Skoro (non quello del Toro).
3. Transumante vorrebbe sapere di Philemon Masinga, attaccante sudafricano indimenticabile nei Bafana Bafana che vinsero la Coppa d’Africa giocata in casa nel 1996 e dimenticabile in altre sue versioni: quella del Leeds, del San Gallo e della Salernitana, mentre nelle prime due stagioni a Bari fece molto bene (soprattutto in coppia con Osmanovski). Dopo la chiusura araba ad inizio millennio è tornato in Sudafrica, dove fra le varie attività (è fra i testimonial del Mondiale 2010, insieme a Mark Fish e ad altri della sua epoca, oltre ad essere ricordato come uno degli eroi della qualificazione a quello del 1998) si occupa della sua Academy: sessanta ragazzi dai 10 ai 17 anni, quasi tutti provenienti dal Nord Ovest del paese.
stefano@indiscreto.it
(in esclusiva per Indiscreto)
P.S. Poche regole per le richieste: a) Giocatori della storia recente, dalla tivù a colori in avanti; b) Almeno una presenza nella nostra serie A; c) Massimo una richiesta a persona; d) Possibilmente persone fuori da Wikipedia, se no sono capaci tutti; e) Tutte le segnalazioni nei commenti a questo post, se no ce le dimentichiamo.

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