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Attualità

Il miglior BTP Italia di sempre?

Stefano Olivari 14/11/2022

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Quello in collocamento da lunedì 14, cioè oggi, a mercoledì 16 novembre 2022 è il miglior BTP Italia di sempre, come si è letto da qualche parte? O volando più basso: il BTP Italia novembre 2028 è da sottoscrivere, in mancanza di idee migliori? Chiediamo agli esperti non per un amico ma per la proverbiale madre spaventata dall’inflazione e che ci chiede “Solo cose sicure”. Proviamo a rispondere in maniera pop: in fondo non siamo addetti ai lavori né marchettari per conto di qualcuno, nemmeno dello Stato, ma soltanto piccolo borghesi pieni di dubbi.

Partiamo dalla cedola, cioè il tasso di interesse, reale, fissata provvisoriamente all’1,6%: alla fine del collocamento (in questa fase il codice Isin è IT0005517187) potrebbe essere leggermente più alta, di sicuro non più bassa. Il titolo ha una scadenza di 6 anni e come di consueto oltre al tasso minimo (le cedole sono semestrali) riconoscerà una rivalutazione in base all’inflazione. Per chi manterrà il titolo 6 anni premio fedeltà dello 0,8%, ovviamente una volta sola e alla scadenza. In estrema sintesi: chi vuole soltanto proteggersi dall’ìnflazione, sia pure con una reattività non in tempo reale, senza avere tempo/voglia/competenza per seguire i mercati e senza timore di perdersi alternative migliori nell’arco di questi 6 anni dovrebbe secondo noi comprare questi BTP Italia.

L’inflazione attesa dai vari FMI, BCE, OCSE, eccetera, per il 2023 è di poco inferiore al 5%, mentre per gli anni successivi di poco superiore al 2%: sono previsioni, è bene ricordarlo. Interessante è quindi il confronto con il rendimento annuo lordo dei BTP nominali con scadenza 2028: circa il 3,7%. In altre parole se noi con le nostre grandi analisi o con il pendolino di Maurizio Mosca prevedessimo un’inflazione annua media molto superiore al 2% dovremmo prendere i BTP Italia e al contrario astenerci in caso di ritorno dell’inflazione al recente passato. Non c’è quindi una risposta giusta e prevedibile, se no tutti i giornalisti, gli analisti finanziari, i consulenti e i professori farebbero i trader.

Al di là di quei pochi euro da investire, la questione è politicamente interessante: perché da un lato i grandi organismi internazionali dicono che dopo il 2023 l’inflazione tornerà in Italia e in Europa a livelli modesti, mentre la storia dice che il calo dell’inflazione dopo un periodo come questo che stiamo vivendo è sempre graduale. Non entriamo nemmeno nel campo dell’inflazione percepita, visto che l’umido per la nostra gatta è aumentato nell’ultimo anno di circa il 40%. In conclusione, non sappiamo se questo sia il miglior BTP Italia di sempre, ma ci sembra adeguato al periodo di incertezza che stiamo vivendo.

stefano@indiscreto.net

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