Il giudizio di Mazzola

8 Novembre 2010 di Enzo Palladini

di Enzo Palladini
Nel febbraio del 1995 Moratti acquistò l’Inter e nei mesi successivi si favoleggiò spesso di un passaggio di Ronaldo alla squadra nerazzurra. Il ragazzo stava già meravigliando il mondo con la maglia del Psv Eindhoven, logico aspettarsi un colpo del genere. Però c’erano forti resistenze interne: Sandro Mazzola sembrava contrario all’affare e all’epoca il suo parere era tenuto da Moratti in grande conto.

Il 15 giugno del 1995 l’uomo simbolo della Grande Inter di Moratti padre e Riccardo Sogliano, che curavano il mercato nerazzurro, parteciparono a una riunione di operatori di mercato a Bologna (all’epoca si usava organizzare questi meeting tre o quattro volte al mese). Il Baffo si fermò a conversare con due giornalisti che spingevano per l’acquisto di Ronaldo. Mazzola lo bocciò così: ”L’altra sera l’ho visto giocare con il Brasile contro l’Inghilterra e ha toccato pochissimi palloni, due o tre in tutto”. Risposta di uno dei due cronisti: ”Sì Sandro, tre palloni. Un gol, un palo e un assist”. La partita, vinta 3-1 dei verdeoro, era stata giocata a Wembley l’11 giugno per la Umbro Cup organizzata un anno prima degli Europei inglesi.

Il primo mercato di Moratti fu dispendioso ma anche un po’ confusionario. In attacco vennero presi Ganz, Rambert e Benny Carbone. Tutti si aspettavano il grande attaccante e invece a fine luglio arrivò un terzino sinistro, Roberto Carlos. Poi a novembre l’Inter andò a prendere Branca dalla Roma e a gennaio inserì anche un altro brasiliano, Caio, che aveva un anno più di Ronaldo ma non avrebbe avuto lo stesso impatto sulla storia del calcio.

Nella tarda primavera del 1996 Ronaldo insieme alla fidanzata del momento, Sonia, fece un blitz a Milano. Si stava curando per l’infortunio al ginocchio e il Psv gli aveva concesso un permesso. Intercettato dai giornalisti davanti a un ristorante di piazzale Lotto, assicurò di essere lì per ragioni personali e non per altro. Ovviamente mentiva, perché quel pomeriggio insieme a Branchini era stato ricevuto con tutti gli onori da Moratti negli uffici della Saras Petroli, ricevendo in regalo un portachiavi d’oro con il simbolo dell’Inter. Portachiavi che per tanto tempo avrebbe conservato tra le sue cose più preziose. Ronaldo disse a Moratti che un giorno avrebbe giocato nell’Inter, ma qualche mese dopo il sogno di entrambi sembrava svanito. Quando l’attaccante stava per firmare il contratto con il Barcellona, nell’agosto del 1996, il Psv chiamò il club nerazzurro: ”Ci offrono tanto, ma potete rilanciare”. Moratti disse no, ma poche settimane dopo se n’era già pentito. Nel frattempo era stato firmato un contratto tra Ronaldo e il club azulgrana con scadenza giugno 2004, uno stipendio equivalente a 3 miliardi di lire a stagione.

La decisione di acquistare il Fenomeno ha una data ben precisa, come sanno coloro che hanno vissuto quei mesi a stretto contatto con Moratti.
La data è quella del 5 aprile del 1997, giorno in cui l’Inter pareggiò per 0-0 a Firenze. Soffrendo tanto e facendo una grande fatica a trovare sbocchi offensivi, con la coppia d’attacco Zamorano-Ganz e Djorkaeff alle loro spalle. Quella sera stessa Moratti parlando con il figlio Angelo Mario progettò quello che sarebbe stato il più grande affare della sua presidenza: ”Compriamo Ronaldo. Così l’anno prossimo andiamo a Firenze e vinciamo noi, invece che tornare sempre a Milano di malumore”.

(dal libro ‘Paura del buio’ di Enzo Palladini, Indiscreto editore) 

P.S. Domani alle 19 e 30, martedì 9 novembre 2010, saremo al 442 (Milano, via Procaccini 61) per parlare di Ronaldo insieme a Franco Rossi e a tutti gli interessati all’argomento. Possibile ma non probabile, visto che abbiamo criticato quasi tutti, la presenza di alcuni protagonisti del libro. L’editore, che ritiene le presentazioni cose di una tristezza infinita, ci ha impedito di dire che sarà una presentazione ed infatti non lo sarà. Anche perché siamo in vendita da un mese…(E.P.)

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