Il disastro della Ferrari di Elkann

Il duello all’ultimo sangue fra Verstappen ed Hamilton ha permesso ai media italiani di sorvolare sulla stagione della Ferrari, terza nel campionato costruttori su cinque veri ma soprattutto senza guizzi nei tanti, il numero record di 22, gran premi del 2021: quattro podi con Sainz e uno con Leclerc, senza mai nemmeno quella fortuna che ha permesso di vincere a Ocon e Ricciardo e pensando al 2022 già ad inizio stagione.

Come statistiche qualche passo avanti rispetto al disastroso 2020 (sesto posto costruttori, per trovare di peggio bisogna risalire alla 312 T5 di Scheckter e Villeneuve nel 1980), ma non si tratta del miglior risultato nemmeno dell’era Elkann. Un periodo triste, iniziato nell’estate 2018 con la morte di Sergio Marchionne, che aveva scelto Binotto come direttore tecnico prima che nel 2019 Elkann lo mettesse al posto di Arrivabene. Ma questo è il passato, così come appartengono ad un passato lontano (2007) l’ultima vittoria nei piloti, con Raikkonen, e l’ultima (2008) nei costruttori.

Il futuro è quello delle nuove macchine a effetto suolo, la vera novità tecnico-regolamentare 2022, con le gomme ribassate, più peso, i copriruota, una maggior percentuale di biocarburante da usare, oltre al tetto, molto teorico, ai costi che calerà a 140 milioni di dollari dagli attuali 145. Il sogno è quello di favorire i sorpassi, senza doversi inventare safety car o altro. Di base le monoposto 2022 dovrebbero essere più lente di almeno un secondo al giro, nella media, ma questo non significa necessariamente equilibrio.

Il DRS rimarrà, ma per chiarezza anche regolamentare (non che sia una priorità, come si è visto) dovrebbe progressivamente sparire se l’effetto suolo sortirà gli effetti desiderati sullo spettacolo: in teoria la deportanza rispetto ai momenti DRS del 2021 aumenterà di molto ma ovviamente per essere lì a lottare e parlare di sorpassi ci devono essere anche tante altre cose. Compresi i piloti: grande curiosità per George Russell al posto di Bottas in Mercedes e per Guanyou Zhou all’Alfa Romeo al posto di Giovinazzi. Fossimo nella Red Bull, la bevanda più cattiva della storia dopo la One-O-One e la Cherry Coke, faremmo un contratto a vita a Sergio Perez.

Tornando, per chiudere, alla Ferrari, ricordiamo che Todt vinse il Mondiale piloti all’ottavo anno, il 2000, di sua gestione sportiva, Domenicali mai in sette, Arrivabene mai in quattro però con il senno di oggi non fece male (agli occhi di Elkann pagò il fatto di essere una scelta forte di Marchionne), Binotto mai nelle ultime tre, senza contare il traghettatore Mattiacci. Per l’attuale team principal, accusato di essere un ingegnere (poi chi non è un ingegnere viene accusato di essere un cazzaro), a fine 2022 statua equestre o esonero.

The duel to the death between Verstappen and Hamilton has allowed the Italian media to gloss over Ferrari’s season, third in the constructors’ championship out of five true but above all without any flashes in the many, record 22, Grands Prix of 2021: four podiums with Sainz and one with Leclerc, without even the luck that allowed Ocon and Ricciardo to win and already thinking of 2022 at the start of the season.

In terms of statistics, a few steps forward compared to the disastrous 2020 (sixth place for constructors, to find something worse you have to go back to the 312 T5 of Scheckter and Villeneuve in 1980), but it is not the best result of the Elkann era either. A sad period, which began in the summer of 2018 with the death of Sergio Marchionne, who had chosen Binotto as technical director before Elkann put him in Arrivabene’s place in 2019. But this is the past, just as the last victory in the drivers’ championship, with Raikkonen, and the last (2008) in the constructors’ championship belong to the distant past (2007).

The future is that of the new ground effect cars, the real technical-regulatory novelty of 2022, with lowered tyres, more weight, wheel covers, a higher percentage of biofuel to be used, as well as the very theoretical ceiling on costs, which will drop to 140 million dollars from the current 145. The dream is to encourage overtaking, without having to invent safety cars or anything else. Basically, the 2022 single-seaters should be slower by at least a second a lap, on average, but that doesn’t necessarily mean balance.

The DRS will remain, but for regulatory clarity (not that it is a priority, as we have seen) it should gradually disappear if the ground effect has the desired effect on the show: in theory, the downforce compared to the DRS moments of 2021 will increase a lot, but obviously to be there to fight and talk about overtaking there must be many other things. Including the drivers: great curiosity for George Russell in place of Bottas at Mercedes and for Guanyou Zhou at Alfa Romeo in place of Giovinazzi. If we were Red Bull, the worst drink in history after One-O-One and Cherry Coke, we’d give Sergio Perez a lifetime contract.

Returning to Ferrari, let’s remember that Todt won the Drivers’ Championship in his eighth year, in 2000, of management, Domenicali never in seven, Arrivabene never in four, but with today’s hindsight it didn’t hurt (in the eyes of Elkann he paid for the fact that he was a strong choice of Marchionne), Binotto never in the last three, not counting Mattiacci. For the current team principal, accused of being an engineer (then whoever is not an engineer is accused of being a dick), at the end of 2022, equestrian statue or exoneration.

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