logo

Attualità

Il commissario Colao e il governo McKinsey

Indiscreto 14/04/2020

article-post

Vittorio Colao è di fatto il commissario che Mattarella ha affiancato al governo Conte, in attesa magari di prenderne il posto quando il popolo dei partigiani da divano avrà digerito il concetto di task force e sarà pronto ad entusiasmarsi, come avviene ciclicamente, per il cosiddetto governo dei tecnici. Gente che sostanzialmente non risponde a nessuno e che non è stata eletta da nessuno, ma che ha quell’aria e aura di competenza che manca anche ai più competenti di 5 Stelle, PD, Lega, eccetera.

Ma come nasce Colao? La prima volta in cui si è sentito parlare di lui è stata nel 1996 quando fu nominato direttore generale di Omnitel, il cui direttore generale era all’epoca Silvio Scaglia. I telefonini targati Olivetti, quindi De Benedetti, entrati sul mercato nel dicembre 1995, avevano già 300.000 abbonati (sembravano una enormità), il 52% della copertura del territorio (sembrava quasi accettabile), e stavano producendo perdite colossali. Parentesi personale: il nostro primo cellulare risale proprio al 1996, avevamo vissuto (e bene) quasi per trent’anni senza.

Dopo il 1996 il lavoro di Colao e di altri in quell’Italia prodiana e dalemiana (highlight il bombardamento di Belgrado), fra i vari passaggi di quote e di marchio (supersemplificando: nel 1999 Olivetti vende ai tedeschi di Mannesmann, che due anni dopo si fondono con Vodafone), ha portato l’azienda ai livelli di oggi.

Il marchio che ha Colao non è comunque solo quello di Vodafone, di cui è arrivato ad essere amministratore delegato per 10 anni, ma anche quello di McKinsey, come tanti altri grandi manager italiani: rimandiamo alla stampa finanziaria per un elenco completo, ma noi qui nel al bar (ormai diventato speakeasy) possiamo citare a memoria Corrado Passera, Alessandro Profumo, Paolo Scaroni, il già citato Scaglia, Francesco Caio

Cosa vogliamo dire? Che anche il più tecnico dei tecnici, al di là del fatto che McKinsey sia stata, ovviamente come consulente, protagonista di cantonate notevoli e anche di scandali galattici (Enron su tutti), coltiva dentro di sé sogni politici. A proposito: un altro McKinseyano folgorato dalla politica è l’ex consulente di Renzi ed ex deputato PD Yoram Gutgeld, ma chissà quanti altri ce ne sono. In conclusione, la politica interessa a tutti, se poi puoi fare a meno di quella formalità che sono le elezioni è anche meglio. Ci stiamo arrivando, ci siamo arrivati.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    IT Wallet: innovazione o cagata?

    Cos’è l’IT Wallet? Era dai tempi dell’App Immuni, che tanti danni ha portato anche a Indiscreto (una lunga storia, ce la teniamo per un post a parte), che non sentivamo e leggevamo un simile entusiasmo mediatico a reti unificate per una app, in questo caso la app IO, apparentemente come mille altre, che consente di […]

  • preview

    Le zone più pericolose di Milano

    I recenti fatti in zona Corvetto a Milano hanno generato reazioni di destra e di sinistra,. come era prevedibile, ma non ancora quella davvero scomoda per destra e sinistra: gli immigrati, di prima, seconda o terza generazione, non sono tutti uguali. Ci sono culture affini a quella italiana, o in senso lato occidentale, e altre […]

  • preview

    Maurizio Mosca batte Stash

    Maurizio Mosca meglio di Stash. Impossibile per la nostra mente malata non pensare alle famose 400.000 lire di coca comprata in piazza Aspromonte (accusa infamante e infondata lanciata da un telespettatore al telefono) quando abbiamo letto del cantante dei The Kolors derubato in Corso di Porta Romana di uno zainetto contenente quattro orologi preziosi. Cosa […]

  • preview

    Scuole paritarie

    La proposta di Fratelli d’Italia di un contributo di 1500 euro per le famiglia con figli iscritti a scuole paritarie è di quelle divisive al massimo e non soltanto per motivi finanziari: fra l’altro con 1.500 euro si pagano 2, al massimo 3 mesi di iscrizione a una scuola elementare paritaria, nemmeno delle migliori (lasciamo […]

  • preview

    I nemici di Israele

    La caccia all’ebreo, prima ancora che all’israeliano, per le strade di Amsterdam dopo Ajax-Maccabi Tel Aviv di Europa League, e quella che non ci sarà domani a Parigi dopo Francia-Israele di Nations League perché a israeliani e a ebrei anche francesi è stata sconsigliata la presenza allo Stade de France, sono un pretesto calcistico per […]

  • preview

    Morning in America

    Donald Trump è di nuovo presidente degli Stati Uniti, dopo 4 anni in cui molti lo hanno dato politicamente morto o nella migliore delle ipotesi carcerato. Trump ha battuto Kamala Harris a dispetto del 90% dei giornalisti europei che in queste ore sembrano in lutto e stanno rivalutando i giornalisti-tifosi delle trasmissioni calcistiche. Essendo Trump […]

  • preview

    Il fondoschiena ideale

    Come deve essere il fondoschiena ideale? Alto e piccolo o tondo e burroso? Se ne può, anzi poteva, almeno discutere. La domanda è di un Maurizio Mosca d’annata, padre del Di qua o di là che tanto amiamo, in una vecchia trasmissione di Telenova, televisione cattolica. Una domanda però molto laica, inimmaginabile nella televisione di […]

  • preview

    Martiri di Gorla o palestinesi

    Martiri di Gorla o palestinesi? Pur essendo noi sempre e comunque dalla parte di Israele una riflessione sul confronto fra uno degli episodi più tragici della Seconda Guerra Mondiale e i bombardamenti a Gaza e altrove si può fare. Un parallelo spericolato, storico ma anche di attualità visto che qualche giorno fa quando Mattarella ha […]

  • preview

    Barista cinese o ladro italiano

    Barista cinese o ladro italiano? Prima ancora di conoscere bene i fatti per chi scatta il giustificazionismo? Per non dire il tifo… Da giorni eravamo alla ricerca di un sondaggio trasversale rispetto a destra e sinistra, finalmente lo abbiamo trovato. Il punto di partenza quanto avvenuto poche ore fa a Milano, con un uomo che […]

  • preview

    Donne mature o donne giovani

    Donne mature o donne giovani? Il tema lanciato da Stanislav Lobotka in un’intervista televisiva è molto interessante, per noi senz’altro più della sua posizione in campo (“Lobotka più altri dieci” ha detto Adani anche se Lobotka non è nato a Rosario) nel Napoli e nella nazionale slovacca. In sostanza Lobotka ha detto che si sente […]