Calcio
Il calcio torna a casa
Luca Ferrato 30/07/2009
1. L’Afghanistan batte la Russia per 5 a 4 e si laurea campione del mondo per la prima volta nella storia. Non siamo impazziti a causa del caldo di fine luglio, ma questo è stato il risultato dell’ultima edizione della Homeless World Cup disputata a Melbourne nel dicembre 2008, la Coppa del Mondo dei senzatetto. L’idea venne all’imprenditore sociale Mel Young, che pensò di organizzare un torneo di street soccer su base mondiale riservato a quelle persone che si trovano in difficoltà, a volte senza una casa e un lavoro, essendo per i più disparati motivi incorse in scelte sbagliate che le hanno costrette ad una vita senza fissa dimora.
2. Il primo torneo venne organizzato a Graz in Austria nel 2003, grazie anche a un massiccio aiuto della municipalità cittadina che diede così il via a un evento che nel corso degli anni cambiò la vita a molti partecipanti alla competizione. In quella prima edizione austriaca le nazioni partecipanti furono diciotto e fu subito chiaro agli organizzatori che questa competizione aveva la possibilità di continuare. Da subito si riscontrò una grossa curiosità da parte del pubblico, del tutto imprevista per un torneo pochissimo pubblicizzato. Mel Young e le persone che nel corso degli anni hanno lavorato con con lui, sono riusciti a coinvolgere nella manifestazione anche personaggi del calibro di Eric Cantona, Didier Drogba e Rio Ferdinand, oltre ad agganciare sponsor di importanza mondiale come Vodafone e Nike ed avere il patrocinio dell’Uefa.
3. Si è deciso quindi di organizzare la competizione annualmente alternando ovviamente i vari Paesi ospitanti. Nel 2004 è il turno di Goteborg, mentre nel 2005 è la volta della splendida Edimburgo, dove la Homeless World Cup ha un successo di pubblico incredibile. I britannici ancora una volta si dimostrano molto sensibili alle forme di solidarietà legate al calcio e d’altra parte il giornale di strada “Big Issue” (chi è stato almeno una volta in Gran Bretagna avrà visto i ragazzi che agli angoli delle strade vendono la rivista, strillandone in modo inequivocabile il nome) è uno dei principali sostenitori della manifestazione. Nel 2006 si esce dall’Europa ed è Città del Capo ad ospitare la Coppa. L’anno seguente è il turno di Copenaghen mentre, come già accennato, nello scorso dicembre è stata Melbourne ad ospitare l’evento. In Australia addirittura si sono radunate ben 56 nazioni e si è data vita alla Homeless World Cup più grande di sempre. Per la prima volta è stato anche disputato un torneo femminile.
4. Da un punto di vista prettamente sportivo la squadra italiana si è comportata più che bene nelle precedenti edizioni, vincendo sia in Svezia che in Scozia l’anno seguente. Le partite, giocate fra squadre di tre giocatori di movimento più un portiere, vengono disputate in due tempi di sette minuti ciascuno e risultano belle, veloci, spettacolari e ricche di gol. L’aspetto più importante è ovviamente quello sociale e il grande successo della manifestazione è dato dal fatto che il 93% dei giocatori dopo la manifestazione ha trovato una nuova motivazione per vivere, mentre il 71% di loro ha cambiato significativamente stile di vita. Ben 118 giocatori delle edizioni precedenti hanno dichiarato di aver abbandonato alcol e droga mentre un 38% è riuscito a trovare una situazione abitativa stabile.
5. Quest’anno è il turno di Milano e la Coppa verrà ospitata all’Arena Civica dal 6 a 13 settembre. Saranno ben 48 le nazioni in gara, provenienti da tutte le parti del mondo. La presentazione ufficiale è avvenuta presso il Comune di Milano lunedì scorso, alla presenza del sindaco Moratti e del ministro della Difesa Ignazio La Russa. Per questa edizione tra l’altro la Homeless World Cup è stata dedicata allo scomparso direttore della Gazzetta dello Sport Candido Cannavò. La speranza è quella di vedere lo stesso entusiasmo che si è avuto finora nelle edizioni precedenti, con una grande partecipazione di pubblico e un clima di festa generale simile a quello che si respira durante i Mondiali di calcio o le Olimpiadi. Il tutto per dimostrare che questa città calcisticamente non vive di solo Milan e Inter…C’ è ancora la possibilità di candidarsi come volontari per vari ruoli durante la settimana della Coppa. Chi fosse interessato può fare riferimento a: pietro@milanomyland.it . L’unica certezza è che la vita di qualcuno cambierà in meglio, forse anche quella di qualche spettatore.
2. Il primo torneo venne organizzato a Graz in Austria nel 2003, grazie anche a un massiccio aiuto della municipalità cittadina che diede così il via a un evento che nel corso degli anni cambiò la vita a molti partecipanti alla competizione. In quella prima edizione austriaca le nazioni partecipanti furono diciotto e fu subito chiaro agli organizzatori che questa competizione aveva la possibilità di continuare. Da subito si riscontrò una grossa curiosità da parte del pubblico, del tutto imprevista per un torneo pochissimo pubblicizzato. Mel Young e le persone che nel corso degli anni hanno lavorato con con lui, sono riusciti a coinvolgere nella manifestazione anche personaggi del calibro di Eric Cantona, Didier Drogba e Rio Ferdinand, oltre ad agganciare sponsor di importanza mondiale come Vodafone e Nike ed avere il patrocinio dell’Uefa.
3. Si è deciso quindi di organizzare la competizione annualmente alternando ovviamente i vari Paesi ospitanti. Nel 2004 è il turno di Goteborg, mentre nel 2005 è la volta della splendida Edimburgo, dove la Homeless World Cup ha un successo di pubblico incredibile. I britannici ancora una volta si dimostrano molto sensibili alle forme di solidarietà legate al calcio e d’altra parte il giornale di strada “Big Issue” (chi è stato almeno una volta in Gran Bretagna avrà visto i ragazzi che agli angoli delle strade vendono la rivista, strillandone in modo inequivocabile il nome) è uno dei principali sostenitori della manifestazione. Nel 2006 si esce dall’Europa ed è Città del Capo ad ospitare la Coppa. L’anno seguente è il turno di Copenaghen mentre, come già accennato, nello scorso dicembre è stata Melbourne ad ospitare l’evento. In Australia addirittura si sono radunate ben 56 nazioni e si è data vita alla Homeless World Cup più grande di sempre. Per la prima volta è stato anche disputato un torneo femminile.
4. Da un punto di vista prettamente sportivo la squadra italiana si è comportata più che bene nelle precedenti edizioni, vincendo sia in Svezia che in Scozia l’anno seguente. Le partite, giocate fra squadre di tre giocatori di movimento più un portiere, vengono disputate in due tempi di sette minuti ciascuno e risultano belle, veloci, spettacolari e ricche di gol. L’aspetto più importante è ovviamente quello sociale e il grande successo della manifestazione è dato dal fatto che il 93% dei giocatori dopo la manifestazione ha trovato una nuova motivazione per vivere, mentre il 71% di loro ha cambiato significativamente stile di vita. Ben 118 giocatori delle edizioni precedenti hanno dichiarato di aver abbandonato alcol e droga mentre un 38% è riuscito a trovare una situazione abitativa stabile.
5. Quest’anno è il turno di Milano e la Coppa verrà ospitata all’Arena Civica dal 6 a 13 settembre. Saranno ben 48 le nazioni in gara, provenienti da tutte le parti del mondo. La presentazione ufficiale è avvenuta presso il Comune di Milano lunedì scorso, alla presenza del sindaco Moratti e del ministro della Difesa Ignazio La Russa. Per questa edizione tra l’altro la Homeless World Cup è stata dedicata allo scomparso direttore della Gazzetta dello Sport Candido Cannavò. La speranza è quella di vedere lo stesso entusiasmo che si è avuto finora nelle edizioni precedenti, con una grande partecipazione di pubblico e un clima di festa generale simile a quello che si respira durante i Mondiali di calcio o le Olimpiadi. Il tutto per dimostrare che questa città calcisticamente non vive di solo Milan e Inter…C’ è ancora la possibilità di candidarsi come volontari per vari ruoli durante la settimana della Coppa. Chi fosse interessato può fare riferimento a: pietro@milanomyland.it . L’unica certezza è che la vita di qualcuno cambierà in meglio, forse anche quella di qualche spettatore.
(in esclusiva per Indiscreto)