Il brivido di B.B. King e di Lucille

15 Maggio 2015 di Paolo Morati

B.B. King

Anche B.B. King se n’è andato, a 89 anni, a Las Vegas. Personaggio centrale e decisivo della musica black e in particolare del Blues (non a caso B.B. stava per Blues Boy), termine troppo spesso abusato, lo vogliamo ricordare per un concerto tenuto una ventina di anni fa a Dublino, città permeata di musica in ogni strada come dovrebbe essere anche qui in Italia, e che lo accolse in modo trionfale insieme alla sua fidata Lucille, l’inseparabile chitarra che nelle sue varie incarnazioni lo ha accompagnato vibrando fino alla fine sul palco nel corso di tanti tour dove portava una musica non facile per le masse educate al mainstream. Che però recepivano eccome, se stimolate nel modo giusto.

Sì perché Riley B. King, nativo del Mississippi (terra di origine di altri miti) in quelle piantagioni di cotone entrate nell’immaginario d’epoca, non era certo uno che sembrava perdere la strada, nemmeno negli ultimi anni nonostante le difficoltà di natura fisica, e nel corso di quel concerto, quando era già sulla settantina ma comunque ancora in piene forze artistiche, aveva confermato quel rispetto per il pubblico e quella magia del suo ‘mood’ contornato da una band strepitosa ed elegante, anzi elegantissima come lui stesso del resto. Impeccabile fino alla fine dell’esibizione.

Lasciando ad altri l’elenco dei dischi e dei riconoscimenti avuti (15 Grammy vinti), delle tantissime collaborazioni e di qualche contaminazione di genere, nonché ai veri esperti gli approfondimenti su Blues e dintorni, ricordiamo solo che seguendo un filo conduttore che vedeva la sei corde al centro, con inserti e assoli avvolti da fiati e puntellati di ritmi, B.B. King aveva snocciolato anche quella sera, sotto un cielo in perenne movimento e tenendo spesso gli occhi chiusi quando diventava un tutt’uno con lo strumento, la magia di brani storici del genere, partendo da Let the good times roll per arrivare fino a The thrill is gone. Ecco, quel brivido ora se n’è andato davvero.

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