Economia da bar

Il brand SuperTennis

Stefano Olivari 12/09/2012

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Molti appassionati di tennis saranno, come noi, assidui telespettatori di SuperTennis, il canale di proprietà della federazione italiana che si può vedere (spesso male, con immagini sgranate da filmino in Super8, non sapremmo dire per quali ragioni tecniche) sul digitale terrestre. Ma anche i più fanatici sono rimasti sorpresi nel leggere che uno studio della Bocconi, condotto non da Mario Monti e nemmeno da Sara Tommasi ma dal professor Michele Costabile), ‘casualmente’ pubblicizzato durante l’assemblea della FIT, ha stabilito che dal 2008 (quando è nato Supertennis) ad oggi il canale ha contribuito per il 41,5% alla crescita del tennis italiano. Quindi Errani e Vinci sono diventate numero uno nel doppio dovendo ringraziare quasi per metà un canale di repliche e di tornei minori? Stiamo scherzando: per crescita si intenderà quella dei reali praticanti, speriamo, ammesso che ci sia stata. Inoltre il presidente della FIT Angelo Binaghi, in pratica l’ultima persona con cui Adriano Panatta andrebbe a cena (ma vale anche il contrario) ha spiegato che SuperTennis ha preservato dalla crisi 66,5 milioni di euro. Ma con quali criteri si è arrivati a queste quantificazioni ‘certificate’ nientemeno che dalla Bocconi? Ci è venuto in aiuto il sito di Prima Comunicazione, con il suo link al documento originale. Lettura istruttiva, che fa venire in mente ‘analisi’ riservate a settori più pesanti per la nostra economia di quanto lo sia il tennis: poche pagine di aria fritta, anzi frittissima, in powerpointese, in cui non si capisce il modo in cui l’impatto del canale (evidentemente in forte perdita, visto che viene definito ‘investimento’) viene calcolato. Numeri e percentuali in libertà, tranne l’unica statistica oggettiva: quella dei tesserati FIT, in aumento costante non dal 2008 ma addirittura dal 2001 a dispetto dell’evidenza di campi da tennis vuoti in quasi ogni fascia oraria e in via di conversione verso il calcio a cinque. Di culto assoluto le considerazioni finali, sul presidio del canale tivù e del brand SuperTennis. E anche per il brand c’è la quantificazione: 5,2 milioni.

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