Il bello dell’Europa League

21 Agosto 2012 di Dominique Antognoni

Cari italiani, cari interisti, benvenuti a Vaslui. Anzi, no, a Piatra Neamt, perché lo stadio di Vaslui non è omologato per le partite europee, tant’è vero che contro il Fenerbahce nel primo turno preliminare della Champions si è giocato sempre qui, a Piatra, nel nord della Romania, una zona famosa perché qui ci sono centinaia di fabbriche tessili dove i più grandi stilisti italiani producono da anni i loro capi (qualcuno anche con la scritta ‘Made in Italy’). Difatti ci sono negozi, visti con i nostri occhi, dove puoi comprare perfino le collezioni future: con 50 euro acquisti una giacca della prossima primavera di una qualsiasi multinazionale con megastore in via Montenapoleone e dintorni. Non facciamo nomi ma state tranquilli, ci sono quasi tutti.
Gli italiani hanno reso ricca la regione, i locali ringraziano con migliaia di donne che esaltano e fanno sognare gli uomini della Penisola (a caro o basso prezzo, ce n’é per tutte le tasche e gusti). Moldova, terra dunque non solo di fabbriche tessili ma anche di femmine da urlo: è una zona molto vicina alla ex Unione Sovietica. Le donne sono (in media!) alte e magre, bionde e sensuali:  gran parte delle modelle che sfilano a Milano sono nate qui. Catrinel Menghia e Madalina Ghenea, per fare due esempi, sono partite dalla Moldova. E le donne rimaste hanno fatto la ola quando hanno visto il sorteggio. “Arrivano gli italianiiiiiiiiiiiiiiii”, gridavano felici pensando al fiume di champagne e soldi, mentre Adrian Porumboiu, il patron del club, saltellava leggermente meno pensando all’eliminazione dalla competizione.
Evviva gli italiani, uomini goderecci in trasferta e un po’ meno in casa? Adesso non sappiamo, una volta di sicuro sì. Ricordiamo come nel 1992, a Bucarest, un noto giornalista sportivo al seguito dell’Inter ci disse, nella hall dell’Hotel Intercontinental: “Mi sa che piaccio a quella signora, guarda come mi sorride”. Per 100 dollari sorride a tutti, per 200 fa pure le capriole, ora i prezzi sono aumentati e comunque peccato che i tempi siano cambiati, la stampa è in crisi ed i giornali non mandano più i propri giornalisti all’estero. Incredibile ma vero, un numero notevole di quotidiani non avrà un inviato a Vaslui, pardon, Piatra Neamt. Tanto guardare in tv fa lo stesso, dicono gli editori, senza avere molte colpe: d’altronde se si guarda Ilaria d’Amico alle ore 17 su SkySport 1 per poi fare un pezzo da San Siro perché non si può guardare Vaslui-Inter e riempire 50 righe? Però, sorpresa sorpresa, pare che nessuna tivu rumena voglia pagare la somma richiesta dal Vaslui e nemmeno in Italia si intenda trasmettere la partita. Mediaset ha fatto un’offerta ma pare sia troppo bassa. Alla fine magari una soluzione si troverà, ma mentre scriviamo queste righe ancora non è stata trovata. Cosa accadrà? Si ascolterà la radiocronaca di Roberto Scarpini per poi scrivere con nonchalance come se si fosse sul posto? Può essere.
Dicevamo della trasferta: si gioca a Piatra Neamt ma nella cittadina a nostra memoria esiste un solo albergo, quello dove starà l’Inter. I giornalisti si sono dovuti arrangiare e alcuni alloggeranno a Bacau, ad un’ora di macchina. Hanno trovato a gran fatica un albergo, il Dumbrava, di fronte al comune, nella piazza principale della città, uno dei pochi alberghi che accetti carte di credito. Se no come prenotavi? Ti presentavi con la valigia, sulla parola? Si sa che un piano è stato ristrutturato, si teme che sarà occupato e che si dormirà in letti a castello, se va bene. Qualche giornalista, pensando di seguire l’Inter in una trasferta di Champions a Londra, ci ha chiesto il nome di un ristorante chic a Bacau. Certo, c’è uno stellato di Gordon Ramsay e uno di Davide Oldani. Più facile chiedere se esiste una pizzeria sulla luna. Già che ci siamo, Bacau é nella top five delle città più brutte e noiose nel paese. Auguri.
Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino  tanto vale farsi eliminare dall’Europa League. Una sciagura, una condanna, una competizione che sa di punizione, una partecipazione obbligata che non serve al club, non porta soldi. E ti stanchi per nulla il giovedì sera per arrivare a casa alle cinque del mattino di venerdì: come riesci a preparare la partita di domenica? Perfino l’allenatore del Vaslui fa lo stesso ragionamento, vorrebbe mandare in campo le seconde linee perché domenica c’è Vaslui-Steaua in campionato. Per la cronaca, il tecnico è scarsissimo e fa ridere sempre al solo guardarlo: Marius Sumudica, ex attaccante di Mircea Lucescu al Rapid.
A proposito di voli: Inter terrà la conferenza stampa a Bacau, nell’hotel dove alloggia Inter Channel. I giornalisti come arriveranno poi a Piatra Neamt per la partita? Bella domanda. E poi come arrivano a Bacau? Qualcuno si è prenotato un volo low cost da Bergamo a Timisoara per poi attraversare il paese con una macchina a noleggio. Speriamo arrivi in tempo. L’Inter con tutta la buona volontà non ha posti sull’aereo, allora ti devi arrangiare. Per fortuna una ragazza moldava che ti lenisce lo sconforto la si trova senza problemi. Alla fine, ripensandoci, l’Europa League a qualcuno piacerà.
Dominique Antognoni, da Bucarest
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