I Versace hanno fatto bene a vendere?

24 Settembre 2018 di Indiscreto

La vendita di Versace a Michael Kors significa un paio di miliardi per la famiglia del grande Gianni e dal nostro punto di vista un’altra grande azienda italiana che non è più di proprietà italiana, oltretutto in un settore come la moda in cui in teoria saremmo leader. Almeno così ci hanno sempre raccontato gli embedded, magari la Fashion Week di Caracas è più prestigiosa e non lo abbiamo mai saputo. Comunque lo stilista americano ha battuto una concorrenza notevole (fra cui Tiffany) e ha aggiunto un altro marchio ai suoi, dopo il colpo fatto l’anno scorso con Jimmy Choo. Storie che non ci riguardano nemmeno come piccoli azionisti, visto che i Versace non sono quotati né a livello di holding (la Givi: 50% la nipote del fondatore, Allegra, 20% la sorella Donatella, 30% il fratello Santo) né a livello di casa di moda propriamente detta (80% della Givi, 20% del fondo Blackstone).

Possiamo però dire che ci dispiace che questa storia di grande successo e di grande talento, partita dalla Calabria degli anni Sessanta che non era esattamente Parigi, finisca di essere italiana e diventi un marchio come mille altri. La redditività del gruppo non è altissima in proporzione al fatturato, ma l’immagine è molto forte ed il vero patrimonio che non si può inventare è alla fine il marchio. A questo punto l’ultimo grande brand planetario (parliamo di fama mondiale, non di roba per la matrona romana o la sciuretta milanese) totalmente italiano è Armani e non è un caso, visto che il proprietario dell’Olimpia ha più volte ribadito di voler rimanere padrone a casa sua fino alla morte ed in ogni caso ha dato per il futuro linee guida che dovrebbero lasciare il gruppo in Italia sia come creatività sia come proprietà.

Il nostro ‘Di qua o di là’ non è però ‘Versace o Armani?‘, così scontato che lo abbiamo già proposto (con schiacciante vittoria di Re Giorgio), ma riguarda il modo in cui noi pancia del paese dobbiamo accogliere queste notizie che a prima vista non ci cambiano la vita ma che cambiano la percezione dell’Italia nel mondo. Basti pensare a cosa significherebbe una Ferrari di proprietà saudita e con la fabbrica in Inghilterra, per fare un esempio più da canottierati. In estrema sintesi: al di là del guadagno, ma non ci sembra morissero di fame, i Versace hanno fatto bene a vendere?

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