I soldati del generale Linus

8 Ottobre 2014 di Stefano Olivari

I militari italiani, in attesa di guadagnarsi medaglie al valore o almeno un piazzamento agli Europei, cercano di migliorare la propria immagine grazie a Radio Deejay…  O è la radio che la migliora grazie ai militari? Domenica scorsa si è infatti disputata la Deejay Ten, la gara podistica amatoriale organizzata dalla popolare emittente fondata nel 1982 da Claudio Cecchetto e diretta da Linus, folgorato in tarda età sulla via dell’atletica e purtroppo adesso fermo ai box per un’operazione. Un grande successo di partecipazione, sulle ventimila persone, per una iniziativa chiaramente rivolta a non professionisti. Non conoscevamo la norma che impedisce agli atleti denominati Top di partecipare a gare regionali e ce l’ha opportunamente segnalata l’amico Stefano con tanto di link alla denuncia fatta dal sito Podisti.net. La sostanza del discorso è che alcuni di questi atleti Top, appartenenti a gruppi militari, hanno invece partecipato alla Deejay Ten con una deroga concessa dagli organizzatori, con la FIDAL e i gruppi militari che evidentemente non si sono opposti. Come prevedibile questi Top hanno dominato nei confronti del ragioniere e del panettiere, lo dimostra il podio: primo Lalli, secondo Floriani, terzo El Mazoury. Tutti e tre delle Fiamme Gialle, quindi la Guardia di Finanza del colonnello Parrinello. Il fatto che fossero considerati fuori gara dà un tocco di grottesco alla vicenda, perché podio e fotografie sono andati a loro e non ai ‘veri’ vincitori, così come i pochi articoli di giornale. Fra le donne l’ordine d’arrivo è stato ugualmente di prestigio: prima Incerti (Fiamme Azzurre), seconda Inglese (Esercito) e terza Magnani (Fiamme Gialle). Il bello è che la FIDAL ha celebrato queste vittorie sul suo sito, omettendo di spiegare che non erano davvero in gara… Il lettore disattento potrà avere pensato qualcosa del tipo ‘Ma che bravi gli azzurri, finalmente keniani ed etiopi tenuti giù dal podio!’. Invece giù dal podio, almeno da quello ad uso dei media, ci sono finiti i veri vincitori, Salvatore Gambino e Simona Baracetti. Conclusione: la brutta figura l’hanno fatta gli atleti, professionisti andati a maramaldeggiare (gratis?) in una corsetta (per l’amatore però una finale olimpica), ma soprattutto gli organizzatori.

Share this article